Quando l'archeologia
"salva" i menhirs
La denuncia di
"Menhirs Libres"
La proposta di
"Menhirs Libres"
Il Caso all'ONU

MENHIRS LIBRES

www.menhirslibres.org



PER SALVARE UN ANTICO LUOGO SACRO

I menhir di Carnac, in Bretagna, hanno costituito un punto di incontro sociale e religioso dell'antica cultura celtica. Per millenni hanno tramandato il loro suggestivo messaggio alle genti che hanno abitato quei luoghi e per altri che in tutta Europa hanno colto il loro prezioso significato. Una testimonianza di archeologia viva in grado di trasmettere l'antica anima celtica che in Bretagna non si è mai spenta.
Per secoli gli abitanti della regione hanno vissuto a contatto con questa testimonianza, coinvolgendola nel loro tessuto socio-culturale.
La gente di Carnac andava a celebrare tra le antiche pietre i suoi matrimoni, l'addio ai suoi cari defunti e a giurarsi il reciproco amore della giovinezza prima dei fidanzamenti.
Oggi questo non è più possibile. Lo Stato francese ha decretato di utilizzare l'area dei principali allineamenti dei menhir per dar vita ad una speculazione edilizia e commerciale di vaste proporzioni. Nelle intenzioni dello Stato francese c'è la sua legittima volontà di valorizzare a modo suo il complesso megalitico, inscrivendolo all'interno di una sorta di Disneyland. Da parte loro, gli abitanti del luogo stanno gridando allo scandalo e al sacrilegioper una azione che distruggerebbe il senso poetico di una testimonianza che fino ad oggi era riuscita ad attraversare indenne tutte le fasi della storia.
E' con vero dolore che ci uniamo a questa perdita che, alla nascita dell'Europa unita, dove al contrario dovrebbero essere preservate le radici storiche della comunità europea, venga uccisa una testimonianza di valore inestimabile dell'antica poesia narrata dalle gesta dei bardi e dei druidi.
Che cosa si può fare? Da parte nostra, non possiamo fare altro che chiedere aiuto alla solidarietà del popolo europeo, in modo che levi la sua voce per denunciare quanto sta accadendo, e chiedere clemenza allo Stato francese al fine che non sacrifichi per denaro una testimonianza di valore inestimabile quale è rappresentata dai menhir di Carnac.

Giancarlo Barbadoro
Presidente della Ecospirituality Foundation








La storia del caso
Nella Terra
di Mago Merlino
Rassegna Stampa
Il Caso su Sky TV
IL RUOLO DELL'ASSOCIAZIONE "MENHIRS LIBRES"

Per difendere il sito dei menhir e' nata a Carnac l'Associazione "Menhirs Libres" che da circa dieci anni riunisce le persone e le associazioni che si oppongono al progetto commerciale e turistico che minaccia gli Allineamenti.
L'operato di "Menhirs Libres" ha dato vita ad un collettivo con il nome bretone "Holl a-gevred" (Tutti Insieme), composto da una decina di associazioni che si battono per opporsi al progetto in corso.
Nell'agosto 2002 il collettivo "Holl a-gevred" ha occupato il Belvedere degli Allineamenti del Kermario per 40 giorni, fino a quando non è stato costretto con la forza dalla polizia a sgomberare il posto.

Per saperne di piu: www.menhirslibres.org


LA DENUNCIA DI "MENHIRS LIBRES"

100 milioni di franchi per privarvi del vostro patrimonio !

* Da 10 anni, lo Stato ha intrapreso una politica di dominio sugli Allineamenti di Carnac.
* I turisti sono accusati della degradazione del sito, mentre sono stati gli enti pubblici

Il belvedere del sito megalitico del Kermario, occupato per 40 giorni dal collettivo "Holl a-gevred" per protestare contro il progetto.

stessi che lo hanno deteriorato con i loro trattori e i prodotti chimici, urtando più volte i menhirs come è accaduto dopo la chiusura del sito.
* Nonostante l'87% dei pareri a sfavore, al tempo del sondaggio pubblico del 1996, lo Stato mette in moto, nel più grande segreto, un vasto progetto di commericalizzazione del sito.
* Per 100 milioni di franchi, questo progetto prevede:

- la chiusura totale dell'intero sito, con visite guidate imposte e a pagamento, sopprimendo ogni altra possibile scoperta dei menhirs
- l'attuazione di un progetto immobiliare comprendente: edifici di accoglienza dei visitatori, biglietterie, negozi, sale da riunioni, auditorium, self service, abitazioni per il personale
- la deviazione delle strade esistenti, la costruzione di altre vie di accesso e parcheggi a pagamento
- l'espropriazione degli abitanti di Carnac e la distruzione di case antiche

Che accade in realta'?

* Su 10 case acquistate sino ad oggi dagli Enti pubblici, solamente una è stata abbattuta, le altre 9 sono state restaurate e servono al momento come alloggi di supporto al personale dello

Céline Mary, Presidente dell'Associazione "Menhirs Libres" di Carnac, con Rosalba Nattero, Vice Presidente della Ecospirituality Foundation.

Stato, o come magazzino per i prodotti venduti nell'edificio di accoglienza dei visitatori.
* Questo smisurato progetto prevedeva l'acquisizione di un totale di 250 ettari, dicono, per "proteggere il sito". Ora, a seguito di una singolare modifica del piano regolatore dell'area, tutti questi terreni sono diventati edificabili ad uso degli Enti pubblici. Per farne cosa?
* L'economia locale sarà gravemente perturbata da questo progetto: aziende agricole e campeggi saranno coinvolti, un centro di equitazione verrà chiuso, molte attività artigianali verranno soppresse.
* Allo stesso tempo, gli Enti pubblici si disinteressano dei megaliti non coinvolti nell'affare redditizio sia in Carnac che nei comuni limitrofi: distruzioni, degradazione, concessioni di costruzione senza preoccuparsi dei siti classificati… Una preservazione dei megaliti valutata con 2 pesi e 2 misure.
* Di fronte alla protesta che cresce, lo Stato riadatta costantemente la sua strategia di comunicazione e modifica senza sosta il suo progetto, aumentando in realtà la sua influenza e il suo costo (da 36 milioni di franchi nel 1991, è passato a 100 milioni di franchi di oggi). E domani?

Noi vogliamo un turismo umano, in armonia con l'ambiente

> La conservazione e la valorizzazione dell'insieme dei megaliti del Comune ma anche della Regione
> L'inserimento della popolazione e del tessuto socio-economico di Carnac nella definizione del progetto e nell'attivazione di un piano regolatore
> L'accesso libero e gratuito al sito per tutto l'anno con la possibilità di visite guidate
> Il miglioramento dell'accoglienza dei visitatori attraverso la creazione di numerosi piccoli centri di accoglienza secondo lo stile del posto, la ripartizione dei parcheggi e delle aree di stazionamento per evitare una concentrazione dei veicoli

"Menhirs Libres": La resistenza

* Deposito al Parlamento Europeo di una petizione che ha raccolto 17300 firme. Potete ancora continuare a firmarla.
* Azione legale davanti al tribunale amministrativo.
* Distribuzione di bollettini informativi, volantini.

Molti deputati regionali e europarlamentari si sono detti scioccati da questo progetto e ci sostengono.




LE PROPOSTE DI "MENHIRS LIBRES"

Ci sarebbero cose ben migliori da fare per proteggere gli Allineamenti, pur mantenendo un accesso libero e gratuito:

- Smettere di distruggere la vegetazione con trattori e diserbanti, ma lasciar crescere le ginestre, curando che non ostacolino la visibilità delle pietre. Non importa se pungono: saranno i migliori protettori degli Allineamenti!
- In caso di siccità eccezionale, una piccola corda discreta posata su picchetti impedirà l'accesso alle parti più minacciate. Il pubblico sarà informato sul carattere provvisorio delle misure.

Eugène Riguidel, Vice Presidente dell'Associazione "Menhirs Libres" di Carnac, con Rosalba Nattero e una collaboratrice.

- Distribuire le zone di parcheggio auto in modo da evitare l'effetto di concentrazione dei visitatori.
- Creare tre piccoli centri di accoglienza, uno per ogni Allineamento. Dovranno essere di piccola taglia, nello stile del paese, invisibili dalle zone dei menhir e comprensivi di servizi sanitari, luoghi di relax e servizi di comunicazione.
- Dovranno essere installati dei pannelli quadrilingue (francese, bretone, inglese, tedesco) che informino i visitatori.
- Accesso libero e gratuito all'interno del sito con possibilità di visite guidate a pagamento.
- Far sparire al più presto la recinzione, l'Archeoscope e altri belvedere che deturpano il sito.
- Il Museo di Carnac dovrà essere ben indicato e la sua esistenza ben segnalata nei dintorni del sito.
- Alcuni guardiani durante l'estate garantiranno la sicurezza dei visitatori e il rispetto dei menhir.
- Non fare deviazioni sulla strada che costeggia a sud gli Allineamenti, ma istituire un senso unico di carreggiata. Sostituire un senso di carreggiata con un sentiero pedonale e una pista ciclabile. Delle basse siepi faranno da separazione tra le carreggiate.
- Ripulire e indicare i numerosi altri megaliti della regione che per la maggior parte sono introvabili, perduti tra i boschi. Questo favorirà la distribuzione dei visitatori e darà un'idea più esatta della varietà del megalitismo della regione.
- In definitiva, delle misure semplici, poco costose, che favoriranno la creazione di nuovi posti di lavoro (guide, agenti turistici, guardiani…) e che permetteranno di conservare tutta la bellezza, il fascino, il mistero e la tranquillità di questo sito eccezionale.

Se come noi rifiutate lo sfruttamento commerciale del sito da parte dello Stato, queste note possono costituire un'arma efficace; Noi vi chiediamo di distribuirlo a quanti conoscete con preghiera di fare la stessa cosa.
Non c'è niente che preoccupi lo Stato più di una diffusione delle informazioni che rivelino la vera natura del suo progetto.




Gli archeologi si mobilitano per "proteggere" i menhirs
QUANDO L'ARCHEOLOGIA VUOLE "SALVARE"
L'ANIMA DEI MENHIRS

La trasformazione del sito sembra prevedere solamente la banalizzazione commerciale
di un luogo considerato sacro dagli abitanti di Carnac


Il trenino turistico del parco a tema in costruzione e il pannello con i vari prezzi delle corse


L'imponente bookshop "archeologico" costruito a fianco del sito
e uno dei tanti costosi souvenir del merchandising che nulla ha a che fare con l'archeologia


E' inevitabile chiedersi che cosa c'entrino le marmellate e le magliette del bookshop
con l'archeologia che vuole "salvare" i menhirs...


Il merchandising di collane, bigiotteria, portachiavi e bandierine del bookshop "archeologico" costruito a fianco del sito. Che cosa ha a che fare tutto questo con l'archeologia?


La tenda, a ridosso del bookshop, dei "volontari" dello staff archeologico incaricati di convincere i turisti della legittimità della confisca del sito - Nell'immagine di destra un "volontario" mentre sta insistentemente spiegando ad un ignaro turista come il sito debba essere salvaguardato dalla "distruzione". Preoccupazione che non ha impedito che venissero abbattuti senza problemi molti menhirs per deviare una strada statale


Il cancello di ingresso al sito che impedisce l'accesso a quanti non sono provvisti di ticket - Nell'immagine di destra un gruppo di turisti scortato tra i menhirs dove il "volontario" di turno spiega arbitrariamente come il complesso megalitico non sia altro che un luogo di sepoltura, banalizzando il vero significato che gli è attribuito dagli abitanti di Carnac e della zona. In questa prospettiva viene data anche una arbitraria spiegazione sulle tecniche di erezione delle pietre da parte degli antichi Celti


Una panoramica dei menhirs imprigionati dalla rete metallica che impedisce
il libero accesso agli abitanti di Carnac