ECOSPIRITUALITÀ: LA NOSTRA MISSION
L'individuo in armonia con se stesso e con l'ambiente globale


L'Ecospirituality Foundation

La Ecospirituality Foundation è una Organizzazione Non Governativa in Stato Consultativo con le Nazioni Unite nata per iniziativa di Giancarlo Barbadoro (scomparso nel 2019) e Rosalba Nattero (attuale Presidente) che lavora, tramite apposite commissioni, sui temi inerenti i cosiddetti “Popoli naturali” ed il loro peculiare modo di intendere il rapporto fra l’individuo, l’ambiente e il mistero dell’esistenza, ossia l’Ecospiritualità.
Fra i suoi obiettivi vi è la salvaguardia delle tradizioni e dei patrimoni culturali dei popoli nativi del pianeta e lo scambio di esperienze secondo principi di fratellanza e uguaglianza fra tutte le specie viventi.
Le Nazioni Unite hanno conferito alla Ecospirituality Foundation OdV il riconoscimento di "NGO in Consultative Status with the United Nations" per il lavoro che svolge nell'ambito della salvaguardia delle tradizioni, dei luoghi sacri e della spiritualità dei Popoli naturali.
Allo staff della Fondazione partecipano rappresentanti di Comunità native da tutto il mondo.


L'Ecospiritualità

L’Ecospiritualità è una filosofia proposta da Giancarlo Barbadoro insieme a capi tribali di tutto il pianeta per definire un concetto che nasce dall’esperienza dei Popoli naturali, quei popoli nativi che non sono stati assimilati dalle religioni e dalle ideologie della società maggioritaria. Culture presenti su tutti i continenti che hanno mantenuto un contatto con Madre Terra, intesa come un riferimento per la crescita spirituale dell’individuo.
L'ecospiritualità è la filosofia della Natura, un'esperienza di armonia interiore che si estende a tutto ciò che ci circonda, nel rispetto dell'ambiente e di tutte le forme di vita.
Il tema dell'ecospiritualità definisce l'esperienza del rapporto dell'individuo con l'ambiente globale, che nasce da un'esperienza interiore realizzata nel contatto con la Natura, intesa non solo nella manifestazione dei suoi cicli naturali, ma anche nella sua accezione mistica, depositaria di un grande mistero cosmico.
L'ecospiritualità porta a rivalutare il rapporto dell'individuo con l'ambiente, dove tutte le creature viventi, e lo stesso pianeta, vengono ad assumere un valore e una dignità equivalenti a quelle dell'uomo. L'individuo non è più visto come il dominatore incontrastato del pianeta che abita, ma si trova ad essere affratellato a tutte le manifestazioni della vita in una comune esperienza planetaria che è parte di un'unica comunità ecologica che orbita nello spazio. Un'occasione di inserimento armonico della propria individualità psicofisica e delle proprie esigenze spirituali nell'ambiente, sia esso inteso come dimensione sociale, come situazione abitativa o come contatto con la natura, nel rispetto della sua armonia.
Un'esperienza interiore di armonia che è estesa all'ambiente circostante in una interpretazione globale, che non si ferma all'ordinario quotidiano, ma coinvolge l'aspetto globale dell'esistenza. Il concetto di "ambiente" assume così un'accezione metafisica che trascende la dimensione sensoriale dell'ambiente quotidiano sensibile. E' lo "Shan" degli antichi druidi, la Natura nel suo aspetto immateriale oltre che fisico.
La filosofia ecospirituale porta anche a rivalutare la cultura e la ricerca in un’ottica non antropocentrica e senza barriere ideologiche, in un confronto rispettoso di tutte le idee. Una cultura di nuova conoscenza che unisca scienza e spiritualità senza privilegiare taluni campi a favore di altri.
Su questa base Giancarlo Barbadoro, insieme a capi tribali di tutti i continenti, ha fondato la Ecospirituality Foundation, ente non governativo in stato consultativo con le Nazioni Unite, con lo scopo di diffondere l’Ecospiritualità.
Secondo la concezione dei Popoli naturali del pianeta, l’Ecospiritualità non è da intendersi come una ideologia, ma come la ricerca di una modalità armonica di rapporto con l’ambiente, ispirata da una esperienza spirituale interiore, libera e naturale. L’Ecospiritualità è lo sviluppo dell’intuizione che nasce di fronte ad un cielo stellato, senza ipoteche filosofiche o religiose, che si concretizza in una esperienza di conoscenza e di vita.
Riteniamo pertanto che questa filosofia sia più che mai attuale e possa portare a un miglioramento nella direzione della Pace sul pianeta.


Il caso storico dei Popoli naturali

Oggi viviamo in un mondo costruito e disegnato dalle grandi religioni storiche del passato che ancora si affacciano nel nostro tempo. Tutto ciò che viviamo avviene all'interno di una precisa filosofia di vita che determina ogni cosa del nostro quotidiano.
Siamo abituati a vivere e ad accettare come normalità il mondo che è stato disegnato dalle ideologie delle istituzioni religiose e a concepire la ricerca della spiritualità attraverso questi enti, a cui deleghiamo competenza in merito, senza concepire che possa essere altrimenti.
Esiste tuttavia il caso storico dei Popoli naturali, i popoli indigeni o Nativi del pianeta, quelle culture che non hanno riferimento etico e spirituale nelle grandi religioni comparse nella storia, e che al contrario vivono e propongono un loro specifico modo di rapportarsi alla vita.
Popoli che non si sono lasciati assimilare dalle culture storiche, ma che hanno difeso strenuamente le loro tradizioni e non hanno preso riferimento etico e spirituale nelle grandi religioni. Popoli che vivono nel riferimento ai valori intrinsechi della natura.
I Popoli naturali rappresentano una forma di cultura e di spiritualità che non ha avuto origine nel contesto delle grandi religioni storiche, e che si limita ad affiancarle, per l'inevitabile vicinato planetario, con il suo specifico millenario percorso storico in modo indipendente e originale su differenti segmenti di storia.
I Popoli naturali hanno come riferimento la Natura. Da intendersi non solo nel senso del rispetto per i ritmi naturali dell'esistenza, ma soprattutto riguardo alla sua qualità immateriale. Un Mistero che la Natura esprime con la sua stessa concreta e evidente manifestazione. Non il mistero riferibile all'ignoranza delle cose, ma il Mistero che rappresenta la natura mistica dell'esistenza.
Nel loro rapporto pragmatico vissuto con la Natura i Popoli naturali trovano le indicazioni per lo sviluppo della loro spiritualità, trovano armonia individuale e riferimento comune.
I Popoli naturali si presentano apparentemente differenti tra di loro per costumi e cultura, così come sono differenti le latitudini geografiche e le epoche storiche in cui essi si manifestano. Ma tutti, dai Popoli autoctoni europei ai Nativi americani o australiani, risultano uniti dalla caratteristica spirituale sancita dal rapporto con la Natura, che essi esprimono nel concetto di Madre Terra.
Per via delle loro antiche radici culturali i Popoli naturali sono portatori di arcaiche tradizioni che rappresentano le effettive radici storiche di tutta l'umanità.


La Discovery Doctrine e la perdita della memoria dell'umanità

Nel '400 la Chiesa del tempo promulgò una bolla papale che diede vita al principio della "Discovery Doctrine", una tesi ideologica che affermava il valore assoluto dell'ordine sociale realizzato dalla religione come espressione di massimo potere e civiltà che poteva essere imposto su tutti i popoli della Terra. Da qui ebbero inizio i secoli delle tragiche colonizzazioni che portarono sopraffazione, sofferenza e massacri su tutti i continenti.
Fu una immensa opera di culturizzazione forzata, attuata dalle nazioni cristiane che giustificate dal principio della Discovery Doctrine non si facevano scrupoli morali e si impossevano dei territori e delle persone portandole alla schiavitù. In nome di questo principio i popoli non cristiani potevano essere depredati delle loro risorse e sterminati senza pietà in quanto oggetti senza anima e dignità.
L'azione di conquista dei colonizzatori era accompagnata da emissari della Chiesa del tempo che provvedevano ad una sistematica distruzione di tutto ciò che rappresentava l'identità culturale dei popoli sottomessi e soprattutto di tutto ciò che ricordava la storia precedente dell'umanità. Lo avevano già fatto i romani bruciando la biblioteca di Alessandria in Egitto che conteneva testi che riferivano ad eventi della preistoria. Lo avevano fatto in precedenza gli antichi faraoni Egizi che ogni volta che si insediavano cancellavano la storia dell'Egitto tracciata dalle precedenti dinastie.
Ma questa volta, a seguito dell'azione della Discovery Doctrine, il danno per l'umanità fu molto più grave poiché venne sistematicamente cancellata l'intera storia del pianeta per lasciare posto solo a quella dei conquistatori. La storia delle colonizzazioni ci ricorda momenti sanguinosi che hanno generato poco alla volta una spessa e oscura cortina tra il nostro presente e il passato del pianeta.
Oggi, nell'attuale società maggioritaria, non sappiamo più nulla dell'effettiva storia che ci ha preceduti e possiamo ormai solo affidarci ai miti che, come diceva Platone, hanno rappresentato da sempre il solo modo di far sopravvivere la memoria dell'umanità al di là dell'ignoranza e della stupidità degli uomini.
Rimangono tuttavia a rappresentare la continuità della storia del pianeta, in maniera concreta ed effettiva, le culture dei Popoli naturali che hanno resistito coraggiosamente all'azione distruttrice delle colonizzazioni mantenendo ben vive le loro radici tradizionali che affondano nel lontano passato del pianeta.


Il caso dei Nativi europei

La società maggioritaria non ha mai accettato di buon grado che possano esistere uomini liberi e fieri della propria indipendenza etnica e individuale ed ha cercato di integrarli con ogni mezzo possibile. Per difendere e mantenere integre le proprie tradizioni i Popoli naturali si sono più volte opposti strenuamente a quanti hanno cercato di conquistarli e di distruggere le loro radici tradizionali. È la dolorosa cronaca che tutti purtroppo conosciamo riguardo ad eventi sanguinosi che sono accaduti su ogni continente, presso innumerevoli Popoli naturali, dove è stata perpetrata ogni sorta di violenza e di sopraffazione.
Anche in Europa gli eventi non sono andati diversamente. Dall'azione espansionistica dell'Impero Romano all'avvento proselitico del cristianesimo, molti Popoli naturali sono stati oggetto di grandi persecuzioni e di sistematica evangelizzazione.
Non si possono dimenticare le persecuzioni religiose avvenute a danno delle culture tradizionali che per via della loro natura pacifica non hanno saputo difendersi. Non si possono dimenticare gli irriducibili animatori delle antiche tradizioni messi a morte al fine di sradicare l'antica tradizione dei Popoli naturali d'Europa.
Molte di queste culture tradizionali del continente europeo sono scomparse del tutto. Altre etnie, per sopravvivere nella loro identità e quindi per evitare di perdere la loro cultura tradizionale di riferimento, si sono lasciate apparentemente inglobare dalla cultura dominante, nascondendo i segni caratteristici della loro tradizione che attirava l'azione della forzata integrazione e della persecuzione, riuscendo a far sopravvivere la loro identità spirituale.
È in questa constatazione storica che si può identificare il concetto di Nativi europei. Concetto che si riferisce all'identità tradizionale di quegli uomini liberi che hanno cercato di mantenere un rapporto con il Mistero dell'esistenza sul suolo europeo, nello sforzo di sfuggire alla censura e all'evangelizzazione imposta dal cristianesimo. Uomini liberi che, nel loro rapporto con la natura, hanno scoperto inevitabilmente valori identici a quelli di altri Popoli naturali sparsi sul pianeta, ed hanno dato vita a culture tradizionali che hanno similitudine con quelle di questi altri popoli. Tanto che sono evidenti i legami che uniscono culturalmente Nativi americani e Nativi europei, al di là delle distanze geografiche e storiche dei rispettivi popoli.
Oggi è difficile, se non impossibile, distinguere i Nativi europei dalla società maggioritaria europea. Essi parlano le stesse lingue del continente, vestono alla stessa maniera, mandano i loro figli alle stesse scuole, osservano le stesse leggi imposte dalla società maggioritaria. Ma nell'intimo del loro cuore sono fondamentalmente diversi e gelosamente conservano e vivono le antiche tradizioni del continente europeo.


I Popoli naturali e l'ecospiritualità

Per lungo tempo, le grandi religioni hanno bollato di superstizione e di ignoranza le visioni del mondo dei Popoli naturali, tacendo sulla loro reale natura esperienziale. Hanno mostrato questi popoli nel ruolo di reperti archeologici che non si sono evoluti e che sono sopravvissuti alla storia come curiosità antropologiche.
In realtà i Popoli naturali nella loro identità storica e culturale sono più vivi che mai e non sono assolutamente oggetti da mettere nella teca di un museo di antropologia. Al contrario, i Popoli naturali hanno da offrire una precisa esperienza di libera spiritualità a tutta l'umanità, che addirittura può rappresentare una concreta alternativa alle dottrine conflittuali e massificanti delle grandi religioni storiche.
Oggi, i Popoli naturali sono ben vivi e vitali, presenti nella storia, ciascuno con una precisa tradizione che per il suo univoco senso di universalità ha molto da dire in un mondo dilaniato da guerre di religione.
La loro esperienza ha ispirato il concetto di ecospiritualità, un modo di vivere l'esistenza attraverso una consapevolezza interiore che si pone in un rapporto di armonia con l'ambiente, nel suo significato globale, esistenziale e mistico.
Un'esperienza che privilegia l'individuo nel suo lavoro di perfezionamento interiore e di evoluzione al di là dei dogmi e delle verità preconfezionate.
Una dimensione di vita naturale con profondi significati di valore mistico, che l'individuo può vivere in modo diretto, senza intermediari o maestri, nel rapporto con l'ambiente in cui si trova ad esistere. Un concetto di ambiente che tracima oltre l'ambito di condizione sociale, di specie e del pianeta stesso, sino ad abbracciare il valore di una estensione globale che comprende altre possibili manifestazioni di vita.
Questa estensione dei valori attribuibili alla Natura conduce allo stato di esistenza del piano mistico e filosofico dello Shan, ovvero la natura immateriale del tutto.
In questa concezione filosofica l'uomo non è più l'incontrastato signore del cosmo, ma è parte di esso e partecipa alla sua manifestazione, convivendo con i suoi fenomeni in un rapporto di fratellanza e rispetto della vita, alla ricerca della libera conoscenza.
La spiritualità dei Popoli naturali, nel suo riferimento alla Natura, può essere un esempio di vita in contatto con la Natura stessa nella necessità di rispettarla. Un esempio della possibilità di un'effettiva fratellanza tra i Popoli e di un'unità spirituale, nel riferimento ad una religione naturale che sia comune a tutti i Popoli del Pianeta.
Le culture dei Popoli naturali vanno conosciute e studiate senza presunzione e con l'umiltà necessaria a comprendere una mentalità nuova per capire la proposta di vita che esse rappresentano. Per avere i termini di riferimento di un mondo più a misura d'uomo e per avere la possibilità di dare una risposta libera al senso esperienziale rappresentato dall'esistenza.
I Popoli naturali manifestano valori di grande importanza per tutta l'umanità. Valori fondamentali dell'uomo e del senso dell'esistenza che non sono stati contaminati e distorti dalle interpretazioni storiche e di parte delle grandi religioni e che oggi possono dare un importante e prezioso contributo al progresso e all'evoluzione dell'individuo e della società dell'intero pianeta.
Per tale motivo l'esperienza dei Popoli naturali rappresenta una risorsa costituita da cultura, miti ed spiritualità che non deve andare perduta, e deve anzi essere recuperata per dare un contributo di conoscenza all'intera umanità.
La comprensione dell'identità manifestata dai Popoli naturali è importante per realizzare una conoscenza della loro natura storica e della loro esperienza intrinseca, allo scopo di portare alla luce valori che fanno parte delle radici di ognuno di noi e che costituiscono un prezioso bagaglio di conoscenze, patrimonio di tutta l'umanità.
Nelle tradizioni dei Popoli naturali troviamo importanti miti e il ricordo di vicende di epoche antiche e di civiltà scomparse, oltre che importanti esperienze dell'esplorazione dell'animo umano.
In proposito occorre anche prendere in considerazione l'esperienza che costituisce l'elemento in comune di tutti i Popoli naturali, vale a dire la meditazione. Su questa esperienza i Popoli naturali hanno basato e basano la loro risposta al richiamo del Mistero che anima e dà significato all'esistenza, e attraverso questo strumento sviluppano la loro creatività individuale e la loro socialità, improntata al rispetto e alla fratellanza.
Una lezione di pace e di progresso che l'umanità non può sottovalutare.