UN TELESCOPIO IN PIÙ'
Gli Apache contro un osservatorio del Vaticano

Bloccare la costruzione del terzo telescopio. A tutti i costi. Con un sostegno anche da parte delle istituzioni italiane. E' un po' lo scopo, il sogno della nazione Apache, che con ogni mezzo sta lottando dall'inizio degli anni Novanta per fermare il progetto di osservatorio astronomico sul monte Graham, luogo sacro per il suo popolo, una delle cime più alte dell'Arizona, non lontano da Phoenix e Tucson, nei pressi della Riserva Apache San Carlos. Sulla cima della montagna l'Università dell'Arizona ha deciso di costruire un osservatorio astronomico che prevede l'installazione di 7 telescopi, 2 dei quali già costruiti (uno vaticano, uno statunitense). Ora sta per essere innalzato il terzo: vi partecipano Università dell'Arizona (1/4), dell'Ohio (12,5%), un'associazione di ricerca nordamericana (12,4%), una tedesca (1/4) e lo stato italiano. Per il nostro paese segue i lavori l'osservatorio di astrofisica di Arcetri a Firenze. "Dei 100 milioni di dollari in preventivo per il terzo telescopio, il Lbt (Large binocular telescope) 80 sono già stati spesi - spiega Piero Salinari, responsabile per l'Italia del progetto - ormai siamo verso la dirittura d'arrivo e tornare indietro sarebbe difficile". Il telescopio con partecipazione italiana sarebbe ormai stato collaudato e i responsabili del progetto pensano di poterlo spedire negli Usa nella prossima primavera.
Ideato negli anni Ottanta, come tutto l'osservatorio, il progetto del terzo telescopio dovrebbe essere concluso entro il 2004. In Italia, il 30 gennaio scorso la mozione di alcuni parlamentari è finita davanti al governo, ma la conclusione della seduta ha portato solo a un rinvio dell'analisi della questione. L'osservatorio nel suo insieme dovrebbe coprire una superficie di circa 4 ettari a un'altezza di 3.000 metri. "E' uno dei pochi luoghi adatti nel mondo a un osservatorio di questa portata", spiega Salinari per giustificare la scelta del luogo.
Ma la montagna, che gli Apache chiamano "Dzil Nchaa Si An", la Grande montagna seduta. per la forma larga e appiattita in punta, rappresenta uno degli ecosistemi inalterati nel deserto del sud ovest degli Stati Uniti e del Messico ed è il massimo luogo sacro del popolo Apache, sempre usato per cerimonie religiose collettive e per pratiche spirituali individuali, il tramite tra Wakan Tanka (Il Grande spirito) e la loro gente. "La scelta di Mount Graham è soprattutto legata a motivazioni economiche, data la sua vicinanza alle strutture dell'Università dell'Arizona - spiega Rosalba Nattero, rappresentante in Italia dell'Apache survival coalition, il maggior movimento in difesa della montagna - ma nessuno ha tenuto conto che l'impatto del progetto è devastante per l'ambiente e la cultura apache".

TI. BAR.

IL MANIFESTO - 20 Febbraio 2002