La "Rosa dei Venti" per l'orientamento sul pianeta


La "Rosa dei Venti"

L'utilizzo più immediato della struttura dello Stone circle è quello relativo alla sua funzione di "Rosa dei Venti".
In questa funzione ciascuna delle dodici standing stones, e lo spazio esistente tra di loro, divengono il parametro per stabilire un riferimento con la spazialità circostante del pianeta.
E' sufficiente porsi sul centro dello Stone circle. Rivolgendo lo sguardo verso ciascuna delle standing stones è possibile ottenere l’orientamento geografico specifico dell'oggetto scelto verso cui guardare.
In tal modo si possono osservare la direzione e la mutabilità dei venti, la formazione delle nubi, sino a redigire moduli di previsione del tempo.
Lo Stone circle, nella sua funzione di "Rosa dei Venti", assolve anche ad una importante funzione didattica ponendo l'osservatore sul piano percettivo della superficie del pianeta che si dispiega alla sua attenzione come una grande carta geografica virtuale. In tal modo diventa possibile individuare le direzioni dove si trovano le grandi città e le altre nazioni del pianeta, le grandi opere umane e gli altri monumenti megalitici dell'antichità.
Nei tempi antichi questa particolare funzione consentiva di conoscere la dimensionalità del territorio sul quale abitavano le comunità edificatrici di Stone circle e di poterla gestire sul piano economico e militare.


Ponendosi al centro dello Stone circle è possibile individuare
le direzioni su cui leggere la carta geografica virtuale del pianeta


Un osservatorio sul pianeta.

Nella sua funzione di "Rosa dei Venti" l'osservatore si trova ad essere al centro di un osservatorio ambientale che gli consente di attuare una interazione percettiva con tutto la Terra sollecitando la visualizzazione totale del pianeta.
Questa percezione può progredire ulteriormente su un piano di maggiore globalità ambientale e consentire all'osservatore di attuare una sorta di immersione virtuale nella realtà del mondo primario in cui si trova a vivere.
Una realtà fenomenica in cui egli è coinvolto, al di là della sua più o meno consapevole percezione. Eventi atmosferici che si formano altrove, situazioni economiche che si manifestano in altre nazioni, fatti che sembrano lontani ma che poi finiscono per coinvolgere la dimensione dove si trova l'osservatore.
In questa globalità percettiva l'osservatore può giungere a percepire il suolo del pianeta sotto di sé e il cielo che lo sovrasta. Può rendersi conto di trovarsi sotto l'atmosfera gassosa e fluida di un mare paragonabile, anche se più tenue, a quello dove vivono le creature marine che popolano gli oceani.
Può percepire, nel cambiamento delle ombre delle standing stones, la rotazione progressiva del pianeta verso Est.
Può percepire, nelle notti stellate, di trovarsi sulla superficie di un sasso lanciato a folle velocità nello spazio infinito attorno a un sole attratto da una sconosciuta massa che lo richiama a sé.