L'antico vessillo di Rama

Basandosi sull'immagine riportata da antichi sigilli e sulle tradizioni raccolte presso i druidi della Valle di Susa in Piemonte, è stata tentata la ricostruzione dell'antico vessillo della città di Rama.
Il disegno riporta la figura di tre draghi intrecciati, che ripetono il simbolismo del Triskel, posati su campo blu e contornati da quattro bande bianche.
I tre draghi che compaiono al centro del vessillo rappresentano le tre età storiche vissute dalla mitica città di Rama e l'evoluzione della sua tradizione nel tempo.
La bandiera interpreta in maniera grafica l'antico simbolo della Shahqtmar, la ruota d'oro forata con cui il dio Fetonte, secondo il mito di Rama, avrebbe lasciato la sua conoscenza all'umanità. La stessa ruota forata adottata oltre che dal druidismo europeo anche da molte altre culture native del pianeta.

Sul piano dell'esoterismo druidico i tre draghi rappresentano i tre piani di corpo, mente e spirito con cui l'individuo si rapporta allo Shan, la natura immateriale dell'esistenza. Rappresentano anche i tre raggi solari emanati dal "sole o centro cosmico", simbolo del Mistero con cui si presenta la Natura, e sono riferibili ai concetti di Pace-Fratellanza, Libertà e Conoscenza.
Presso la cultura druidica, come presso altri Popoli naturali, il drago rappresentava l'Iniziato ed era simbolo delle forze della Natura e della conoscenza mistica del Mistero. Nel celtismo, il drago rappresentava anche l'identità esoterica del druido.
Per l'Iniziato che raggiungeva l'esperienza del Nah, l'interpretazione individuale dello Shan, i tre draghi esprimevano l'equivalente della "Triplice corona dei Saggi", descritta nella filosofia alchemica, come risultato dell'ottenimento della "Pietra Filosofale". I tre draghi si identificano così nel simbolismo della conquista dell'eternità, nella capacità di realizzare l'Eden sulla terra e nell'abilità di saper trasformare il piombo in oro senza cadere nella cupidigia della ricchezza.
Il campo azzurro della bandiera simboleggia la vastità del cielo, l'infinito in cui esistiamo, con cui possiamo identificare la Natura nella sua qualità immateriale, concepita dagli antichi druidi nel concetto di Shan.
Le quattro bande bianche rappresentano le quattro direzioni cardinali che sul loro tracciato consentono di identificare il centro mistico della ruota forata. Un centro inteso come il simbolo della "Causa Prima" del tutto e contemporaneamente come lo stato di coscienza dell'individuo nel suo legame con lo Shan. Un centro mistico in cui ci si può identificare e ritrovarsi per espandersi nell'esistenza tutta.
Le quattro bande indicano anche i quattro capitoli del gran libro della Natura, il Tai Shan. Un libro identificato dagli antichi druidi nell'Hatmar, la "ruota del dono", i cui archetipi naturali si possono leggere come pagine di un libro segreto attraverso la personale esperienza di ogni individuo.



(Nella foto: la bandiera di Rama tenuta dai rappresentanti della Comunità aborigena australiana Wamba Wamba con Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro)