LE ANTICHE PIRAMIDI EUROPEE



LE PIRAMIDI DELL'ETNA E DELLA VALLE DELL'ALCANTARA
(SICILIA, Italia)

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In Sicilia esistono varie piramidi distribuite in due aree dell'isola. Un gruppo è stato rilevato sulle pendici dell'Etna e l'altro nella Valle dell'Alcantara, quasi ai piedi del vulcano.
Il primo gruppo lo si pò trovare a circa quota mille delle falde dell'antico vulcano siciliano. Le strutture sono numerose e ben conservate.
Nella Valle dell'Alcantara si possono facilmente incontrare delle piramidi sul tratto che va da Randazzo a Costigliole di Sicilia. Proprio nella zona di questo Comune, in provincia di Catania, ne esistono almeno dieci identificate come tali.
Tutte le piramidi dei due gruppi mostrano una identica sagoma a gradoni orientata verso i quattro punti cardinali. Alte all'incirca sui dieci-quindici metri, la maggior parte si struttura su pianta rettangolare di circa trenta metri di lunghezza, mentre altre su forme verosimilmente circolari.
Tutte sono state costruite con la tecnica della posa delle pietre a secco, di aspetto scuro e apparentemente di origine vulcanica. Le pietre, dove le strutture sono rimaste integre, risultano essere state posate con perizia e con eleganza, incastrate tra di loro in modo da assicurare stabilità alla struttura.
Le piramidi siciliane ricordano in maniera inequivocabile quelle di Güímar, sull'Isola di Tenerife nell'arcipelago delle Canarie. Come quelle siciliane, anche queste mostrano strutture realizzate con pietre posate a secco e presentano forme rettangolari allungate. E anch'esse risultano essere state costruite con materiale vulcanico reperito sulla stessa isola.
Proprio per questa somiglianza era iniziata una collaborazione tra l'Unione Europea e un gruppo di ricercatori di Tenerife per poter effettuare uno studio approfondito su tutta l'area siciliana che tuttavia non ha dato alcun esito.
Si può anche constatare come una delle piramidi che sorgono sulle falde dell'Etna sia incredibilmente simile a quella a struttura circolare ancora oggi esistente a Waldviertel in Austria.
Non si conosce l'identità degli antichi costruttori delle piramidi dell'Etna e della valle dell'Alcantara. Sulla loro origine regna ancora molta confusione. La gente del luogo, com'è accaduto per secoli anche a Tenerife, ritiene che siano state costruite nel medioevo dai contadini che ammassavano le pietre per toglierle dai campi da coltivare. Altre fonti dichiarano che sono state realizzate agli inizi del '900 con la funzione di torri di guardia.
Spiegazioni che non convincono, poichè i contadini si sarebbero limitati ad ammassare le pietre senza dare specifiche strutture architettoniche, e nel caso dell'ipotesi di torri di guardia si sarebbero potuti costruire edifici di dimensioni più ridotte e con l'ausilio di materiale edile utilizzato ordinariamente in altre costruzioni del tempo.
Inoltre la straordinaria somiglianza delle piramidi della Valle dell'Alcantara con quelle dell'isola di Tenerife è così evidente suscitare ogni legittima suggestione portando la loro origine a millenni prima della nostra epoca.
Alcuni ricercatori hanno avanzato l'ipotesi che a costruirle siano stati i discendenti dei Cro-magnon. Secondo le loro ricostruzioni storiche, circa 40.000 anni fa migrazioni di popolazioni di Cro-magnon sarebbero giunte dal Nord-Africa sul continente europeo.
Le loro migrazioni li avrebbero portati a dar vita alla cultura della penisola ispanica, a quella dei Guanci, delle Canarie e dei Liguri. Millenni più tardi, intorno al 3000 aC, nel sud della Spagna, nella zona comprendente parte della Andalusia, l'etnia dei Sicani dopo essere entrata in conflitto con i Liguri si mosse alla volta della Sicilia dove stabilì i suoi insediamenti e dove costruì le piramidi.
Tuttavia, se si ritiene valido il confronto con le strutture dell'Isola di Tenerife, occorre tener presente che quando i Guanci, giunti anch'essi dal Nord-Africa, approdarono alle Canarie trovarono già edificate da tempo le piramidi di Güímar. Plinio il Vecchio riporta che il navigatore Annone, nel 600 aC, di ritorno dai suoi viaggi per mare relazionò che le Canarie erano disabitate e che non c'era alcuna traccia di abitanti, ovveri dei Guanci.
Testimoniò comunque che sull'isola si potevano vedere le rovine di grandi edifici, le piramidi per l'appunto. Ciò porta a ritenere che i Guanci, anche se forse depositari dell'antica civiltà scomparsa, non erano stati i primi abitanti dell'isola né tantomeno i costruttori delle piramidi poichè queste mostravano secondo il racconto di Annone di possedere un'età anteriore.
Ciò induce a pensare, fino a prova contraria, che allo stesso modo non poteva essere stata la popolazione dei Sicani a costruire le grandi piramidi dell'isola siciliana.
Del resto, anche i Celti nel colonizzare le terre del Nord Europa si trovarono di fronte a monumenti megalitici preesistenti.
Qualcuno prima di Celti, dei Guanci e dei Sicani, in epoche ancora più antiche delle loro, doveva necessariamente aver costruito le strutture megalitiche che oggi possiamo ancora osservare.
A questo proposito rimane sostenibile la teoria dei Pelasgi. Un popolo di formidabili navigatori che, intorno al cinquemila aC, fuggiva dalla devastazione delle sue terre situate nel bacino dell'attuale Mar Nero, invaso dalle acque del Mar Mediterraneo, alla ricerca di altri siti dove ricostruire il suo focolare.
Ai Pelasgi potrebbero essere attribuite le numerose piramidi che si trovano sul suolo del continente europeo, tutte realizzate con lo stesso stile costruttutivo, da quelle della Sicilia a quelle della Sardegna, sino a quelle di Barnenez in Bretagna, a nord dell'Europa.

Servizio di: Giancarlo Barbadoro
Immagini di: Annibale Leggio



Le piramidi
della valle
dell'Alcantara

Le piramidi
dell'Etna