La prima delle piramidi bosniache scoperta da Semyr Osmanagich è stata quella che si affaccia imponente sulla cittadina di Visoko.
Prima della scoperta era conosciuta come la "collina Visoica", alta 213 metri, sulla cui cima sorgono le rovine della città antica di Visoki. La sua struttura, ricoperta di vegetazione, ricorda quelle della Val Curone e di Sant'Agata dei Goti in Italia. Come queste anch'essa si mostra ancora come una delle tante colline presenti nella zona, ma all'attenta osservazione rivela la sua forma inquivocabilmente piramidale, caratterizzata da quattro lati pressochè identici.
Semyr Osmanagich le ha dato il nome suggestivo di "Piramide del Sole" per via della sua probabile relazione con un antico culto solare delle popolazioni della zona. Il suo orientamento astronomico sembra essere molto preciso, risultando perfettamente orientato verso Nord.
Nel 2006 Osmanagich ha dato inizio ad una serie di scavi sulla piramide che hanno portato alla luce molti elementi di interesse archeologico che confermano la struttura artificiale della piramide.
Nel corso dei lavori eseguiti sulla sommità del lato est della piramide sono stati portati alla luce strati sovrapposti di enormi blocchi di cemento ricoperti da un sottile strato di lastre di arenaria che sembrano far parte di una complessa struttura che ricopre l'intera "collina" e possiede una forte inclinazione sul lato piramidale ripulito dalla vegetazione.
Il cemento con cui sono costituiti i blocchi della struttura è stato poi successivamente analizzato dall'Università di Zenica che ha dichiarato che si tratta di materiale artificiale costituito da ghiaia, con l'aggiunta di grosso acciottolato, ossido di calcio e di vari altri minerali.
In particolare il cemento rivela una sua natura specifica e particolare, molto più performante di quello ordinariamente usato nel nostro tempo. Possiede una durezza superiore a quello conosciuto. Inoltre la sua porosità e quindi la percentuale dell'assorbimento dell'acqua risulta essere solamente dell'1% a fronte di quello attuale che è di circa del 3%. Si presume che per farlo abbiano cotto l'argilla a circa 500 gradi, addizionandola a finissima polvere di granito.
Sul lato ovest, che presenta una pavimentazione integrata con la stessa struttura della piramide, sono anche state identificate le tracce di una strada di accesso alla piramide simile a quelle delle Ziggurat medio-orientali.
Una curiosità che aggiunge mistero e fascino alla piramide: durante le riprese un membro dell'Equipe della Ecospirituality Foundation è entrato in una apertura della struttura; la macchina foto dopo due fotogrammi si è spenta e non è stato più possibile farla funzionare. Ma dopo l'uscita dalla struttura la macchina ha ripreso a funzionare normalmente, rivelando che la batteria era completamente carica.
Secondo Osmanagich i vertici del complesso architettonico costituito dalla Piramide del Sole, dalla Piramide della Luna e dalla Piramide del Drago disegnano un triangolo equilatero con un lato di 2170 metri.
Servizio di:
Giancarlo Barbadoro
Immagini di:
Miriam Madau, Giuseppe Marletta,
Lucio Lesmo, Veniero Grudina
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