LE ANTICHE PIRAMIDI EUROPEE



LE PIRAMIDI DELLA VAL CURONE (LOMBARDIA)
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Nella Val Curone, presso Rovagnate in Brianza (Lombardia), si possono osservare tre formazioni piramidali ritenute di natura artificiale, di epoca pre-celtica, che si ritiene risalgano ad almeno 5000 anni fa.
Si tratta di strutture artificiali alte 40-50 metri , realizzate secondo un andamento a "gradoni" caratteristico di molte tipologie di piramidi del vecchio e del nuovo mondo, edificate da civiltà monumentali e città-stato. Le strutture sembrano essere state modellate anticamente nella roccia di elevazioni naturali già esistenti da popolazioni sconosciute.
In seguito, nuove popolazioni stanziali della Valle intorno al 3.000 a.C. modificarono ulteriormente le strutture creando delle piattaforme in cima alle piramidi.
Queste nuove popolazioni, identificabili nei Celti storici, giungevano fuggendo dal bacino della terra fertile dell’attuale Mar Nero che veniva invaso dalle acque tracimate del Mediterraneo. Recenti scoperte di tipo archeologico e archeobotanico descrivono l'ingresso nella pianura padana, nel 4500 a.C. , di popolazioni agricole proveniente dall'Anatolia e dai Balcani che penetrarono nel Veneto attraverso Trieste e in soli 400 anni distrussero le foreste, giungendo sul sito delle piramidi intorno al 4000 a.C.
Le cronache medievali raccontano infine che i Templari entrarono in possesso di gran parte della Valle e fecero realizzare sui fianchi delle piramidi delle terrazzature per impiantare i loro vigneti. Tuttavia è da escludere che siano state costruite per scopi agricoli poiché il terreno è essenzialmente roccioso e le viti non avrebbero potuto mettere radici. L'ente Parchi ha denominato del resto l'intera area dei terrazzamenti con il termine di "prati magri" perché vi crescono solo erba e fiori rari.
La prima della tre Piramidi ,quella in basso ad ovest , è conosciuta come "la collina dei cipressi" per la presenza sulla sommità di un pianoro con una cerchia di 12 cipressi posti intorno ad un masso di granito. La conformazione ricorda quella dei cerchi di pietre erette dei Celti che nella versione più antica risultavano essere di questo stesso numero. Ne è un esempio lo Stone circle di Dreamland in Piemonte.
La seconda piramide, al centro delle tre, è stata chiamata "Belvedere Cereda" e mostra sulla cima un grande spiazzo. Infine la terza, spostata verso est, è quasi totalmente ricoperta da una fitta boscaglia che nasconde parzialmente il suo profilo geometrico. Come le altre due precedenti, anch'essa mostra sulla sua sommità un grande pianoro parzialmente celato dalla fitta vegetazione.
Delle tre strutture, solamente le prime due sono perfettamente visibili, mentre la terza, anche se appare di dimensioni maggiori delle altre due, presenta un solo lato libero dalla boscaglia, precisamente sul lato est.
Con tutta probabilità i pianori esistenti sulla sommità delle tre piramidi erano destinati a luoghi di culto e di osservazione astronomica. Allo stesso modo di molte altre piramidi, da quelle delle Azzorre a quelle del Centro America.
Sul pianoro alla sommità della seconda piramide, quella centrale, si trovano due monoliti di granito affiancati, sommersi dal terreno a una profondità fra 90 cm e 2 metri. Reperti evidentemente portati sul luogo per un preciso scopo dal momento che non è il tipo di pietra reperibile nel circondario.
Sono inoltre visibili dei muri che contengono la cima, riferiti di costruzione celtica, con intercalate pietre di grandi dimensioni. Per fare un esempio, la pietra più grande visibile nella foto misura circa m 1,25 x 0,83 x 0,25. E’ stata ipotizzata la presenza di una camera interna alla seconda piramide di cui sembra intravedersi sul lato est la possibile apertura di ingresso, segnalata dalla vegetazione che si è sviluppata sulla terra di riporto.
Tra queste pietre è stato trovato anche un manufatto che probabilmente utilizzato da qualche comunità esoterica locale con il compito di "accumulatore orgonico", paragonabile alla funzione delle sfere di peitra rinvenute presso altre piramidi come quelle di Bosnia e di Sant'Agata dei Goti in Italia.
Da misurazioni effettuate su pareti e angoli della prima e della seconda piramide, risulta che queste abbiano inclinazioni eguali e precise e non assolutamente casuali.
Le piramidi risulterebbero avere un preciso orientamento astronomico denotando una raffinata conoscenza di coloro che le hanno modellate. La loro caratteristica posizione viene fatta risalire all'orientamento delle stelle della cintura della costellazione di Orione, proprio come è stato rilevato per le piramidi egizie della Piana di Giza.
Le riprese dall'alto fanno risaltare il disegno preciso e netto delle formazioni piramidali, che risultano specifiche nel loro genere e non confondibili con le colline evidentemente naturali del territorio circostante.
Le tre piramidi sono tuttora oggetto della ricerca di appassionati del luogo che stanno portando avanti indagini approfondite per rispondere ai molti quesiti storici che esse manifestano con la loro presenza.
Scopritore di queste tre formazioni piramidali è stato l’architetto Vincenzo Di Gregorio di Montevecchio che continua nella sua ricerca.

Servizio di: Miriam Madau, Giuseppe Marletta,
Giancarlo barbadoro
Immagini di:
Miriam Madau, Giuseppe Marletta, Lucio lesmo,
Agnese Scaglia, Paola Salaris






La prima delle tre piramidi, posta a sud della valle.
Una vista aerea della prima piramide.
La piramide termina con un pianoro. Probabilmente adibito a luogo di osservazione del cielo e per le pratiche di culto.



I 12 cipressi posti a cerchio che si trovano sul pianoro in cima alla piramide. Alcuni di essi sono stati abbattuti.
Il loro numero e la loro disposizione ricordano la posizione dei menhir che costituivano i cromlech più antichi dei Celti, usati per il culto e l'osservazione dei fenomeni celesti. Cosa che confermerebbe l'utilizzo specifico dei pianori osservati in cima alle tre piramidi.
Lo Stone Circle di Dreamland, in Piemonte, realizzato sul principio delle 12 standing stones, o menhir, che ricorda la disposizione dei 12 cipressi della piramide della Val Curone.
Le forme più antiche dei cerchi di pietre erette erano caratterizzate dall'utilizzo di 12 monoliti principali.



La grande pietra in granito rinvenuta sulla sommità della prima piramide. Non essendo parte del materiale del luogo, la pietra è stata portata sulla sommità della piramide per un preciso scopo. Pertanto si ipotizza il suo uso come altare da parte dei Celti stanziali della zona.
Ora la pietra è sormontata da una grande croce, come sovente è avvenuto per altri reperti druidici. Questo non solo in Europa, ma anche in Africa, ad esempio sulla sommità di Ngog Lituba, la montagna sacra del Camerun.
La seconda piramide. Essa si trova in asse in mezzo alle altre due.


Una vista aerea della seconda piramide.
Si mostra con evidenza il pianoro esistente alla sua sommità. Probabilmente utilizzato per le attività di culto e per le osservazioni astronomiche come per molte altre piramidi.
Si ipotizza che all'interno della piramide vi sia un complesso di stanze segrete come si trovano nelle piramidi egizie.
Piramidi simili a questa si trovano anche sul territorio cinese, come quella riprodotta qui sotto.


Sulla sommità della seconda piramide sono stati rinvenuti due grandi monoliti interrati di cui si scorgono solo le estremità emergenti dal suolo.
Anch'essi sono di granito e devono essere stati portati sul luogo con un preciso scopo tuttora ignoto.






La terza delle tre piramidi, posta a nord della Valle.
La piramide appare di dimensioni maggiori delle altre due.
Risulta la meno delineata poichè è ricoperta da una grande estensione di alberi che lasciano intravedere un solo lato libero, ad est, dove sono visibili i terrazzamenti fatti in epoche recenti.
Anche se non si scorge facilmente, come per le altre due, esiste un grande pianoro sulla sommità di questa piramide.