STATUTO DELLA
ECOSPIRITUALITY FOUNDATION Onlus

NGO in Consultative Status with the United Nations


1. COSTITUZIONE E SCOPI

1. E' costituita l'organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) "Fondazione per l'Ecospiritualità" - Ecospirituality Foundation - che si costituisce per divulgare e promuovere i principi dell'ecospiritualità che sono espressi dal Manifesto degli intenti allegato e parte integrante del presente Statuto.
Tale manifesto sancisce l'idea ecospirituale dell'attuazione di un rapporto armonico dell'individuo con l'ambiente sulla base di una personale esperienza interiore.

2. La Fondazione propugna la tutela dei diritti civili e la salvaguardia dei diversi patrimoni culturali dei popoli nativi, ovvero i Popoli naturali, e delle minoranze etniche del Pianeta, affinché essi possano costituire un contributo al patrimonio esperienziale e spirituale di tutta l'umanità.
La Fondazione sviluppa la comprensione della cultura, dell'arte e dell'esperienza dei Popoli naturali per far conoscere i valori che essi esprimono sul piano filosofico, sociale e storico.

3. La Fondazione può operare presso qualsiasi Istituzione nazionale e/o internazionale per perseguire gli scopi della propria attività. A tale proposito si sottolinea la partecipazione annuale (dal 2001 in poi) della Fondazione ai lavori della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra e al Forum sulle Questioni Indigene delle Nazioni Unite di New York, sul tema dei diritti delle popolazioni indigene, portando in tali sedi il caso di Mount Graham, la montagna sacra degli Apache dell’Arizona, il caso di Ngog Lituba, la montagna sacra del Popolo Bassa del Camerun, il caso del recupero delle spoglie degli Antenati Wamba Wamba degli aborigeni australiani e il caso della difesa del luogo sacro dei Bretoni, il sito megalitico di Carnac. Si sottolinea altresì l’apertura della sede decentrata della Fondazione nel Benin allo scopo di promuovere l’Ecospiritualità.
Per questo suo impegno, la Fondazione nel 2005 è stata insignita dalle Nazioni Unite di New York della qualifica di “Organizzazione non Governativa in Stato Consultativo con le Nazioni Unite” riconoscendo il suo lavoro in difesa delle Popolazioni indigene.

4. La Fondazione, allo scopo di dare visibilità alle culture e ai problemi delle popolazioni native, promuove manifestazioni, dibattiti, conferenze, petizioni e raccolte di firme, come quelle già organizzate che si riportano qui di seguito:

1. iniziativa “Salviamo Mount Graham” di maggio/giugno 2001. In quell’occasione i rappresentati americani dell’Apache Survival Coalition Ola Cassadore e Mike Davis, Apache della tribù degli Apache San Carlos, i quali vengono ricevuti:

• in Piemonte: dal Vice Sindaco della città di Torino, Mauro Calgaro, l’Assessore del Verde Pubblico della città di Torino, Roberto Tricarico, il Sindaco della città di Collegno, Umberto D’Ottavio, il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Roberto Cota, i Consiglieri della Regione Piemonte Pino Chiazzi e Mario Contu, il Sindaco della città di Venaria Giuseppe Catania, l’Assessore alla solidarietà sociale della Provincia di Torino Maria Pia Brunato, l’Assessore alle Attività Produttive Antonio Buzzigoli;

• nel Lazio: dal Presidente dei Comunisti Italiani Marco Rizzo e il Senatore Luigi Marino presso gli Uffici della Camera dei Deputati, dal Segretario Generale della CGIL Sergio Cofferati, dal coordinatore Dipartimento Internazionale della CGIL Giacomo Barbieri presso la Sala riunioni della Sede Centrale della CGIL; dal Ministro Vinci-Gigliucci, vice del Ministro Claudio Moreno del Ministero degli Esteri, Sezione Coordinamento Diritti Umani, presso la Farnesina; dal Presidente della Provincia di Roma Silvano Moffa, presso la Sala riunioni di Palazzo Valentini; dal Presidente del Partito dei Verdi Grazia Francescato presso la sede della Federazione dei Verdi; dalla direttrice di Amnesty International Paola Cutaia presso la Sede centrale di Amnesty International italiana;


2. denuncia delle violazioni del caso Mount Graham e testimonianza del ruolo storico dei Popoli Naturali a mezzo del libro “I Popoli Naturali e l’Ecospiritualità”, scritto da Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero in collaborazione con Ola Cassadore, leader dell’Apache Survival Coalition. Il libro è stato pubblicato in tre versioni: italiano, inglese e francese. Il libro viene presentato alla Commissione per i Diritti Umani dell’ONU di Ginevra, ricevendo l’incoraggiamento delle Nazioni Unite, Alto Commissariato per i Diritti Umani; il ricavato delle vendite del suddetto libro è devoluto all’Apache Survival Coalition per la difesa di Mount Graham;

3. presentazioni del libro “I Popoli Naturali e l’Ecospiritualità”:

• in data 10 dicembre 2002 al Campidoglio di Roma, Sala del Carroccio;
• nell’anno 2002 presso l’Università degli Studi di Torino;
• nell’anno 2002 alla Fiera Internazionale del Libro di Torino;
• dal 20 aprile al 4 maggio 2002 presso l’Aula di Clinica Psichiatrica dell’Ospedale Molinette di Torino con un seminario sul tema “I Popoli Naturali e l’Ecospiritualità”;
• in data 18 febbraio e 26 febbraio 2003 presso l’I.T.C. Rosa Luxemburg di Torino;
• in data 16 aprile 2003 alla Provincia di Torino;
• nell’anno 2003 il libro è stato presentato dalla Provincia di Torino a tutti i Dirigenti Scolastici per la sua divulgazione nelle scuole;
• dall’anno 2003 il libro è presente nelle biblioteche civiche di Torino;
• in data 29 aprile 2004 presso l’Aula Magna del Polo Universitario Studi Superiori di Asti;
• nell’anno 2004 alle Nazioni Unite di Ginevra ed è presente nel Bookshop dell’ONU di Ginevra;
• nell’anno 2005 all’Università di Melbourne, Australia;
• nell’anno 2005 presso la Biblioteca civica di Moncalieri (TO);
• nell’anno 2005 al Forum Leichhardt di Sydney in collaborazione con l’Università di Sydney, Australia;
• nell’anno 2006 alle Nazioni Unite di New York ed è presente nel Bookshop dell’ONU di New York.

4. Realizzazione del film “Shan, il cuore antico dei Popoli naturali”, in collaborazione con il gruppo musicale LabGraal, allo scopo di dare visibilità alla cultura e alle identità delle popolazioni native. Il film è in tre versioni: italiano, inglese e francese.
Il film è stato realizzato con l’incoraggiamento morale delle Nazioni Unite di Ginevra, Alto Commissariato per i Diritti Umani e con il Patrocinio della Città di Torino, della Provincia di Torino, della Regione Piemonte, della Presidenza del Consiglio Comunale di Roma, dell’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne (Australia), dell’Apache Survival Coalition (Arizona), del Wiran Aboriginal Corporation (Australia), di Menhirs Libres (Bretagna, Francia), della Film Commission di Torino Piemonte.
Il film è stato presentato:

• il 29 marzo 2007 presso il cinema Empire di Torino;
• nell’anno 2007 presso il Politecnico Fandango di Roma;
• nell’anno 2007 presso il programma televisivo “Cinematografo” condotto da Giuseppe Marzullo su RAI 1;
• dal 2007 ad oggi presso le sale cinematografiche d’Italia ottenendo plausi dalla critica cinematografica e classificandosi tra i primi 30 film più visti nel 2007;
• dal 2008 al 2009 è stato proiettato settimanalmente sulla rete SKY TV;
• nel 2007 il film partecipa al Festival del Cinema di Cannes;
• nel 2007 presso il DAMS dell’Università degli Studi di Torino;
• nell’anno 2008 presso le Nazioni Unite di New York;
• nell’anno 2009 presso la Salle des Conférences de la Mairie de Carnac (Bretagna, Francia).



2. ALTRE ATTIVITA’ STRUMENTALI O COLLATERALI


1. La Fondazione promuove iniziative tese a dare un contributo alla Pace nel mondo.

2. La Fondazione propone lo studio delle antiche tradizioni per conoscere e mantenere un legame con le radici culturali dell'umanità che possono dare un significato di continuità e dare valori universali a ciascun individuo.
La Fondazione sviluppa la ricerca e la conservazione del patrimonio musicale e artistico delle antiche tradizioni.
La Fondazione sviluppa una ricerca tesa a costituire una memoria storica delle conoscenze popolari al fine che esse non vadano dimenticate.

3. La Fondazione attua con specifica attenzione la tutela, la promozione e la valorizzazione del patrimonio artistico, storico e culturale dei popoli celtici in tutte le sue espressioni, musicali, storiche e filosofiche.

4. La Fondazione propugna il diritto di ciascun individuo di accedere alla conoscenza in ogni sua possibile definizione e al libero uso dei mezzi idonei al suo conseguimento, unitamente al diritto di poter manifestare la propria libertà creativa e espressiva e di rapporto interiore con il significato dell'esistenza.

5. La Fondazione riconosce nell'esperienza della meditazione il laboratorio formativo personale in cui ogni individuo può sviluppare una conoscenza di se' e dell'ambiente al di sopra delle ideologie e dei dogmi di parte.

6. La Fondazione, in armonia con lo spirito del Manifesto dell’Ecospiritualità, allegato al presente Statuto, promuove attività per la tutela degli animali e per la divulgazione di una cultura che dia rispetto e dignità alla loro identità morale. Affida questo intento alla specifica Commissione di lavoro “SOS Gaia”.

7. La Fondazione ritiene di dare attenzione all'eventuale manifestazione di altra vita intelligente, comunque la si possa intendere al di fuori della specie umana, e delle sue possibili implicazioni etiche, sociali e culturali.

8. La Fondazione intende operare alla tutela e alla valorizzazione della natura e dell'ambiente. A tale scopo sviluppa iniziative tese a operare per il rispetto della natura, per il rispetto degli animali e per la tutela e la valorizzazione dell'ambiente.

9. La Fondazione propone lo studio e la ricerca nell'ambito dei fenomeni naturali, attraverso i temi della scienza d'avanguardia, allo scopo di comprendere la natura dell'esistenza in cui l'uomo vive, e nell'ambito delle relazioni umane, allo scopo di contribuire alla comprensione e al miglioramento della condizione umana.

10. La Fondazione sviluppa iniziative turistiche e di viaggio di scoperta, e propone lo studio e la diffusione delle lingue e delle culture al fine di favorire il reciproco scambio di esperienza tra i popoli che porti ad una identità globale e planetaria.

11. La Fondazione propone la diffusione e l'utilizzo degli strumenti multimediatici e informatici operando all'insegnamento delle loro modalità d'uso al fine di consentire una più facile comunicazione e di scambio di esperienze tra i popoli.

12. La Fondazione propone e attua la promozione della cultura e dell'arte al fine di far avvicinare gli individui ad una esperienza di diretta creatività esperienziale. A tal scopo sviluppa iniziative come concerti, mostre, spettacoli teatrali, conferenze, corsi e convention sui temi statutari.

13. La Fondazione non persegue scopi partitici, confessionali e di lucro, ma persegue solo ed esclusivamente scopi di utilità sociale e svolge la sua vita associativa in maniera pluralista, a carattere volontario e democratico.

14. La Fondazione organizza manifestazioni pubbliche di vario genere e promuove iniziative editoriali, multimediali e di natura informatica per far conoscere e consentire il libero accesso alle sue attività presso il pubblico.

15. La Fondazione, per il raggiungimento dei propri scopi sociali previsti dal presente Statuto, potrà compiere tutte le operazioni mobiliari, immobiliari e finanziarie che riterrà opportune.



3. SEDE E SIMBOLO SOCIALE


1. La Fondazione ha sede in Piazza Statuto 15, Torino.

2. La Fondazione prevede la costituzione di Sedi decentrate operanti nel rispetto e nella realizzazione di quanto previsto dal presente Statuto.

3. La Fondazione utilizza come simbolo distintivo quello qui sotto riprodotto che unisce i simbolismi delle varie culture native:



4. LE ATTIVITA'


1. La Fondazione promuove attività culturali, di ricerca e sociali coerenti con quanto espresso nel Capitolo 1, art. 1.

2. La Fondazione promuove attività di sostegno e di cooperazione con i Popoli nativi, ovvero i Popoli naturali, di tutto il pianeta.

3. La Fondazione promuove iniziative tese all'incontro tra le culture dei Popoli naturali del pianeta.

4. La Fondazione opera attraverso specifiche Commissioni di Lavoro promosse per iniziativa del Consiglio.

5. La Fondazione considera prioritarie ai fini della propria attività le seguenti Commissioni di Lavoro:

a. “SOS Gaia” per la tutela degli animali e per la promozione di una cultura che dia rispetto e dignità alla loro identità morale;

b. “Progetto Dreamtime” per lo studio e la divulgazione della meditazione come esperienza ecospirituale dei Popoli naturali. La Commissione si occupa dello studio e della sperimentazione del fenomeno degli stati percettivi di coscienza e della natura del fenomeno trascendente con cui essi si relazionano e interagiscono.
La Commissione promuove ogni primo martedì del mese l'evento di una meditazione planetaria allo scopo di dare una testimonianza di Pace e di spiritualità al di sopra delle divisioni geografiche e religiose e per contribuire ad una catena di solidarietà morale che unisca tutto il pianeta;

c. “Laboratorio Musicale del Graal”, abbreviato come “LabGraal”, con lo scopo di promuovere la ricerca, lo studio e la divulgazione del patrimonio musicale appartenente alle tradizioni dei Popoli naturali al fine di consentire la sua conservazione. La ricerca della Commissione si rivolge sia all'aspetto musicale che alla danza, in particolar modo al patrimonio della cultura dei Nativi europei;

d. “Nel Segno del Graal” con lo scopo di divulgare la cultura e le idee dell’ecospiritualità;

e. “Grotta di Merlino” con lo scopo di far conoscere le attività della Fondazione attraverso i Kioski informativi;

f. “In Difesa di Mount Graham” con lo scopo di diffondere la conoscenza del caso Mount Graham, la montagna sacra del popolo Apache, dissacrata e violata dalle opere di edificazione. La Commissione vuole elevare il caso Mount Graham a simbolo del rispetto dei luoghi sacri e dei diritti dei Popoli naturali;

g. "Scuola di Kemò-vad SOLE NERO" con lo scopo di diffondere l'antica tecnica della Kemò-vad, nell'intento di dare visibilità alla cultura del celtismo. La Kemò-vad, la "danza nel vento" degli antichi druidi, è un metodo naturale che riassume in sé gli elementi della meditazione dinamica, della ginnastica olistica e della danza sacra dei Popoli naturali;

h. “Shan Newspaper” con lo scopo di realizzare una rivista online per la divulgazione dei temi dell’ecospiritualità previsti dal presente Statuto;

i. “Progetto Rama Vive” con lo scopo di fare ricerca e divulgazione sul patrimonio storico e morale dei Nativi europei costituito da miti, tradizioni, folklore e megalitismo;

l. “Progetto Dreamland” con lo scopo di costituire un laboratorio di idee e di esperienze basate sul Manifesto dell’ecospiritualità allegato al presente Statuto. Un centro vitale immerso nella natura, promotore di varie iniziative, che si ispira all'esperienza e alle prospettive dell’ecospiritualità, intesa come rapporto armonico con la Natura, spiritualità, cultura, storia e benessere. Il Progetto Dreamland nasce e si sviluppa intorno al grande Stone circle, un cerchio di pietre realizzato allo scopo di dare visibilità all'antica tradizione dei Nativi europei, la cultura dei Celti, legata alla filosofia della Natura.


5. ORGANIZZAZIONE SOCIALE


1. Per il funzionamento della Fondazione si prevede una struttura sociale operante a mezzo di specifici enti:

a. Il Collegio tradizionale

I. E' costituito dalle Guide tradizionali espresse dalle Comunità tradizionali che partecipano alla Fondazione che siano state riconosciute e nominate come tali dal Consiglio.

II. Lo scopo del Collegio Tradizionale e' quello di costituire l'anima spirituale della Fondazione al fine di ispirare e tutelare lo spirito della Fondazione stessa secondo i principi stabiliti dal Manifesto degli intenti.

III. Il Collegio tradizionale non ha alcuna prerogativa particolare ne' diritto di voto e di intervento nei lavori della Fondazione se non per quanto e' specificatamente previsto dal presente statuto.

IV. Il Collegio tradizionale ha facoltà di sottoporre all'attenzione del Consiglio:

1.eventuali proposte di nuovi indirizzi di lavoro;
2. eventuali mozioni di censura sull'operato delle attività della Fondazione o dei suoi membri.

b. Il Consiglio

I. Il Consiglio rappresenta l'organo internazionale che interpreta sul piano planetario i principi e l'attività generale della Fondazione.

II. Il Consiglio e' l'organo di gestione collegiale della Fondazione ed e' costituito dai Soci Fondatori che, per sua prerogativa, sono nominati tali dallo stesso Consiglio e dai Soci eletti dall'Assemblea dei Soci tra i costituenti di questa stessa.

III. I compiti del Consiglio sono:

1. eseguire le delibere dell'assemblea;
2. formulare i programmi, sulla base delle linee approvate dall'assemblea;
3. predisporre i bilanci consuntivi e preventivi;
4. deliberare circa l'ammissione dei soci;
5. prendere in esame le istanze del Collegio tradizionale
6. stipulare tutti gli atti e i contratti inerenti le attività sociali;
7. curare la gestione di tutti i beni immobili e mobili di proprietà della Fondazione o ad essa affidati;
8. decidere le modalità di partecipazione alla Fondazione e alle attività organizzate da altre associazione e Enti, e viceversa, se compatibili con i principi ispiratori di questo statuto.

IV. Il Consiglio elegge al suo interno:

1. una Presidenza costituita, nel principio di decentramento democratico della gestione della Fondazione per l'Ecospiritualità e per necessita' di suddivisione funzionale continentale, da:

a. il Presidente. Ha la rappresentanza legale della Fondazione, è il responsabile di ogni attività della stessa;
b. il Vicepresidente. In caso di impedimento del Presidente e del Co-Presidente assume le loro mansioni;
c. se necessario, un Co-Presidente. Coadiuva il presidente nelle sue identiche mansioni statutarie.

2. il Segretario. Cura ogni aspetto amministrativo della Fondazione, redige i verbali delle sedute di Consiglio, di Assemblea dei Soci, del Comitato Esecutivo e le firma con il Presidente. Coordina l'operato del Presidente nell'esplicazione delle attività di amministrazione ordinaria e straordinaria e cura la tenuta dei libri della Fondazione (libro dei verbali delle assemblee e libro aderenti alla Fondazione);

3. il Tesoriere. Cura la gestione della cassa della Fondazione, tenendone idoneamente la contabilità ed effettuando le verifiche. Controlla la tenuta dei libri contabili e predispone contabilmente il bilancio consuntivo e quello preventivo.

V. La Presidenza non possiede alcuna prerogativa decisionale sull'attività della Fondazione, ma svolge solamente attività di vigilanza statutaria e di coordinamento degli enti di sua competenza.

VI. La Presidenza ha lo scopo di rappresentare la Fondazione nei confronti dei terzi, anche a giudizio, di svolgere l'ordinaria amministrazione relativa alle proprie competenze e di convocare e di presiedere l'Assemblea dei Soci e ordinariamente il Consiglio

VII. La Presidenza può delegare ad un'altra persona anche estranea alla Fondazione, la rappresentanza della stessa, su specifica delibera del Consiglio.

VIII. La Presidenza convoca e presiede l'Assemblea dei Soci e il Consiglio e ne verifica il buon funzionamento.

IX. La Presidenza ha facoltà di veto sulle deliberazioni degli organismi della Fondazione qualora queste contrastino lo spirito e gli interessi espressi dal presente Statuto.

X. Alla Presidenza spetta lo svolgimento dell'ordinaria amministrazione della Fondazione; in casi eccezionali di necessità ed urgenza essa può svolgere atti di straordinaria amministrazione previa ratifica del suo operato da parte del Consiglio.

XI. Le cariche elette in sede all'attività del Consiglio hanno durata quinquennale, sono rieleggibili e sono elette o confermate dal Consiglio stesso.

XII. Il Consiglio esprime organismi utili per le sue funzioni e per l'attività della Fondazione. Si prevedono:

1. una Segreteria con il compito di supportare l'attività del Consiglio;
2. una Biblioteca con il compito di raccogliere materiale documentativo sugli argomenti inerenti all'ecospiritualità;
3. una Amministrazione con il compito di gestire le proprietà attribuite alla Fondazione;
4. un numero illimitato di Gruppi di lavoro a seconda delle necessita' programmatiche del Consiglio.

XIII. Il Consiglio ha facoltà di distribuire fra i suoi componenti altre funzioni attinenti specifiche esigenze legate all'attività della Fondazione non previste da questo Statuto, ma necessarie al buon funzionamento del Consiglio stesso.

XIV. Il Consiglio nell'ambito del proprio lavoro può avvalersi per compiti direttivi o di consulenza, di commissioni di lavoro da esso nominate, nonché dell'attività volontaria di cittadini non soci, in grado, per competenze specifiche, di contribuire alla realizzazione di particolari programmi.

XV. Il Consiglio ha facoltà di esprimere sue specifiche deliberazioni esecutive ed ha facoltà di provvedere all'acquisizione di quanto può essere utile alla gestione operativa degli enti della Fondazione previsti dal presente Statuto. In caso di eventuale scioglimento della Fondazione, le Comunità tradizionali decidono la destinazione di quanto eventualmente acquisito.

XVI. Il Consiglio si riunisce ordinariamente ogni sei mesi e straordinariamente, quando ne facciano richiesta almeno i tre quarti dei suoi costituenti, o su specifica convocazione della Presidenza.

c. Le Comunità tradizionali

I. Sono identificate nel numero indefinito delle comunità tradizionali che aderiscono alla Fondazione.

II. Esse hanno il compito di rendere operativa l'attuazione delle deliberazioni espresse dal Consiglio.

III. Ciascuna di esse si autogoverna in autonomia, nel rispetto del presente Statuto e gestisce le specifiche proprietà in essere o attribuite dal Consiglio.

d. L'Assemblea dei Soci

I. Riunisce tutti i soci della Fondazione con lo scopo di consentire l'esame e la ratifica dei rendiconti delle attività della Fondazione in generale, nonché di consentire agli Associati di avanzare proposte e suggerire nuovi indirizzi di lavoro della stessa.

II. E' convocata in forma ordinaria una volta all'anno dalla Presidenza e straordinariamente dal Consiglio e dalla Presidenza stessa nel caso di estrema necessità e urgenza di consultazione. La convocazione e' effettuata a mezzo lettera raccomandata con indicazione di luogo ed ora in cui si terrà la riunione, spedita almeno 10 giorni prima della riunione.
Ha facoltà di essere convocata secondo le ripartizioni territoriali utili e i suoi lavori sono coordinati dal Consiglio.

III. Partecipano all'assemblea tutti i soci.

IV. L'Assemblea dei Soci è presieduta dal Presidente del Consiglio, in caso di sua assenza dal Co-Presidente e quindi dal Vice Presidente. Per loro impedimento e' presieduta da un membro del Consiglio o qualsiasi altro associato su designazione dei presenti.

V. L'Assemblea dei Soci in forma ordinaria delibera in merito a:

1. l'approvazione del bilancio consuntivo e preventivo;
2. l'approvazione delle linee generali del programma di attività;
3. la proposizione di nuove linee generali del programma di attività;
4. elegge gli organismi direttivi, votando a scrutinio segreto la preferenza a nominativi scelti tra i soci fino ad un numero uguale a quello dei componenti per ciascun organismo. In caso di parità di voto all'ultimo posto, sarà eletto il socio con la maggiore anzianità di iscrizione alla Fondazione;
5. la costituzione del Collegio dei Revisori dei conti e la nomina dei membri facenti parte;
6. la nomina del Collegio Arbitrale e la nomina dei membri facenti parte;
7. l'eventuale destinazione dei risultati positivi derivanti dallo svolgimento delle attività proprie della Fondazione, e sulla costituzione di fondi e riserve;
8. le eventuali modifiche dello Statuto;
9. l'eventuale scioglimento e liquidazione della Fondazione con successiva devoluzione del suo patrimonio.

VI. Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto da cinque membri, di cui tre effettivi e due supplenti.
Compito principale dei Revisori è quello di verificare la regolare tenuta della contabilità della Fondazione, dando pareri sui bilanci.

2. In seno a ciascun Ente statutario per la validità delle delibere occorre che siano presenti o rappresentati i tre quarti dei Soci partecipanti agli specifici enti, in prima e in seconda convocazione. Ogni Socio ha diritto ad un voto. Sono ammesse le deleghe. Le votazioni avvengono per alzata di mano. Possono avvenire straordinariamente a scrutinio segreto quando ne facciano richiesta i 3/4 dei soci presenti con diritto al voto ed hanno valore di esecutività con il suffragio dei tre quarti di votazione deliberativa.
Le deliberazioni della parte maggioritaria non devono ledere palesemente gli interessi delle parti minoritarie e devono essere realizzate in armonia con i bisogni di queste ultime, nel rispetto dello spirito e degli intenti del presente Statuto.

3. Ciascun Ente previsto dal presente Statuto ha facoltà di nominare al suo interno nuove funzioni e di redigere un regolamento interno per facilitare il suo lavoro e i compiti previsti dal presente Statuto.


6. MODALITA' DI ASSOCIAZIONE


1. Hanno facoltà di aderire alle attività della Fondazione per l'Ecospiritualità tutti coloro che intendono contribuire ai suoi scopi statutari e sostenere lo spirito e l'attività della Fondazione, siano persone fisiche, giuridiche, associazioni, enti e Comunità tradizionali rappresentate da un Responsabile regolarmente eletto, in grado di operare al di sopra di ogni possibile distinzione di sesso di appartenenza, di età, di razza o etnia, di ceto sociale, di pensiero, di orientamento sessuale, di aspetto, di condizione fisica, di cultura, di religione e di specie di appartenenza.
Le persone fisiche possono associarsi alla Fondazione per l'Ecospiritualità in maniera diretta presso le Comunità tradizionali o presso le Rappresentanze ufficiali della Fondazione medesima.

2. Il candidato, previa presa in esame del presente statuto, compila e presenta la sua domanda di ammissione, a mezzo di specifica scheda di adesione, al Consiglio che provvede, per sua inalienabile facoltà, alla valutazione dell'idoneità del candidato in conformità dei principi del presente statuto e quindi a dare il suo nulla osta.

3. Il criterio di idoneità di ammissione dei Soci che viene adottato dal Consiglio è riferito alla valutazione di precisi elementi che tutelano il sereno svolgimento dell'attività della Fondazione:

a. l'assenza di pendenze penali;
b. il godimento di tutti i diritti civili;
c. la capacità del rispetto della civile convivenza sociale;
d. il compimento del 18mo anno di età. I minori di anni 18 possono partecipare all'attività della Fondazione in forma associativa solamente previa autorizzazione dei loro genitori;
e. che non ci sia incompatibilità ideologica nei confronti dei principi e dello spirito degli intenti manifestati dalla Fondazione;
f. che non venga attuata una condotta che contrasti o rinneghi i principi di democraticità e di volontariato della Fondazione;
g. che non ci siano finalità associative diverse da quelle dichiarate e implicite nella proposta e nello spirito del presente Statuto;
h. che non sia ravvisabile intenzionalità diretta o ragionevolmente deducibile di nuocere nei confronti dell'attività della Fondazione.

4. Si distinguono quattro modalità di rapporto associativo:

a. Socio Fondatore. Aderiscono a tale titolo quanti sono nominati come tali dal Consiglio per la loro specifica competenza dell'esperienza ecospirituale e per il loro distinto apporto allo spirito e ai principi espressi dal presente Statuto e dal Manifesto degli intenti. Sono riconosciuti con tale titolo coloro che hanno fondato la stessa Fondazione e quanti, per i loro meriti esperienziali, sono in grado di emularli nella stessa continuità di principi e di obiettivi statutari e per tale motivo sono riconosciuti a pari titolo in una estensione illimitata nel tempo. Ciò per assicurare il principio di una continuità di una intenzione fondatrice che nella sua cosmicità non può appartenere a una precisa dimensione cronologica.
b. Socio Sostenitore. Aderiscono a tale titolo quanti intendono contribuire attivamente al lavoro della Fondazione per l'Ecospiritualità partecipando all'attività delle Comunità tradizionali. E' compito specifico di quanti aderiscono a tale titolo la realizzazione e la tutela degli Organi previsti dal presente Statuto.
c. Socio Ordinario. Aderiscono a tale titolo quanti intendono dare il proprio contributo in forma ordinaria a sostegno dell'attività della Fondazione per l'Ecospiritualità. Aderiscono a tale titolo anche coloro che per motivi straordinari non hanno possibilità di aderire o costituire una Comunità tradizionale.
d. Socio Onorario. Aderiscono a tale titolo quanti siano stati nominati tali su iniziativa del Consiglio per meriti di particolare benemerenza nei confronti dell'attività della Fondazione per l'Ecospiritualità o per via della loro adesione morale ai suoi principi statutari.

5. Tutti gli Associati sono tenuti a tutelare e a sostenere le attività e l'immagine della Fondazione e a dare la loro partecipazione all'attività di studio, di ricerca e di divulgazione promossi dal presente Statuto in misura delle proprie disponibilità personali.

6. Tutti gli associati sono tenuti a svolgere le loro attività associative in maniera personale, spontanea e gratuita senza produrre fini di lucro.

7. Tutti gli associati sono tenuti a dare un comportamento, verso gli altri associati e all'esterno della Fondazione, animato dalla solidarietà ed attuato con onestà, buona fede e correttezza.

8. Ciascun Associato non può operare all'utilizzo della sua qualità di Associato per scopi diversi allo spirito del presente Statuto o attuare propaganda ideologica e commerciale in seno alle attività della Fondazione che contrasti o disturbi le attività della stessa.

9. Ciascun Associato ha l'obbligo di osservare quanto previsto dal presente Statuto e di provvedere all'attuazione delle deliberazioni espresse dagli Organi statutari in armonia con lo spirito e il testo di questo Statuto.

10. L'adesione all'atto associativo rende implicita da parte di ciascun Associato la conoscenza del presente Statuto disponibile presso tutte le rappresentanze della Fondazione e l'accettazione di quanto e' in esso disposto.

11. Il rapporto associativo ha durata illimitata. Il rapporto associativo nei confronti della Fondazione viene a decadere per precise condizioni:

a. per decesso del Socio;
b. per decisione di recesso del Socio;
c. per mancata osservanza di quanto stabilito dal presente Statuto;
d. per inadempienza dei compiti e dei principi statutari;
e. per aver arrecato danno morale, materiale o patrimoniale all'attività della Fondazione o qualora vi sia fondato timore che l'associato possa ragionevolmente arrecare danni morali, materiali e patrimoniali alla Fondazione;
f. per deliberazione immediata del Consiglio o delle Comunità tradizionali qualora risulti mendace la dichiarazione dei requisiti di idoneità associativa rilasciata da parte dell'associato. In tal caso l'esclusione ha effetto immediato dalla notifica del provvedimento stesso dal quale risulti la motivazione che ha portato all'esclusione.

12. In caso di inadempienza verso quanto previsto dal presente statuto il Consiglio ha facoltà di deliberare le sue sanzioni nei confronti dei Soci interessati. In proporzione alla gravità della inadempienza al presente Statuto sono previste le seguenti sanzioni disciplinari:

a. ammonizione semplice in forma verbale o scritta;
b. sospensione dagli incarichi sociali eventualmente ricoperti;
c. sospensione temporanea a tempo determinato dai lavori della Fondazione;
d. espulsione dalla Fondazione.

13. Ciascun Associato riceve una tessera che attesta la sua appartenenza alla Fondazione e la sua modalità associativa, unitamente al presente Statuto che lo informa delle finalità e delle modalità di operare della Fondazione stessa. La tessera e' vidimata annualmente per attestare l'avvenuto pagamento della quota sociale.

14. La Fondazione prevede una quota unica associativa annuale stabilita dal Consiglio. Ne sono esenti i Soci onorari e quanti siano palesemente impossibilitati.

15. Ciascun Socio ha facoltà di proporsi per l'investitura alle cariche sociali della Fondazione e presentare proprie proposte di lavoro. Entrambe vanno indirizzate per iscritto al Consiglio.

16. Gli associati eleggono domicilio presso la Fondazione, nelle cui sedi, essi prendono visione di tutti gli avvisi, delle convocazioni e degli atti inerenti la vita sociale, senza ulteriore avviso, salvo diversa deliberazione del Consiglio.



7. PATRIMONIO ED ENTRATE, BILANCIO, ORGANI DI TUTELA STATUTARIA, MODIFICHE ALLO STATUTO ED ESTINZIONE DELLA FONDAZIONE


1. Patrimonio della Fondazione.

a. Il patrimonio della Fondazione per l'Ecospiritualità è costituito dal patrimonio intellettuale e spirituale e dal patrimonio economico.

b. Si considera patrimonio intellettuale e spirituale della Fondazione il bagaglio di esperienza conoscitiva vissuta in seno agli Organi previsti e promossi dalla Fondazione per l'Ecospiritualità nel corso della sua attività.
Detto patrimonio e' custodito, gestito e tutelato per suo inalienabile diritto dal Consiglio. E' consentito l'uso del suddetto patrimonio a tutti gli Organi regolarmente riconosciuti dal Consiglio e regolarmente operanti secondo quanto previsto dal presente Statuto secondo le modalità previste dal Consiglio stesso.

c. Si considera patrimonio economico della Fondazione quanto e' di espressa competenza di gestione economica del Consiglio. Tale patrimonio e' costituito dall'ammontare delle quote sostenitrici dei propri Associati, dai beni mobili e immobili acquisiti, dalle donazioni ricevute, dal fondo di riserva e dagli eventuali proventi ricavati dalle attività promosse dalla Fondazione per l'Ecospiritualità.
Detto patrimonio è tutelato e amministrato per sua inalienabile competenza dal Consiglio in funzione dei bisogni della Fondazione per l'Ecospiritualità derivanti dalla sua attività statutaria.
Le eventuali eccedenze ai bisogni ordinari della Fondazione per l'Ecospiritualità sono da destinare a spese straordinarie, ivi compresi eventuali contributi a carattere filantropico a quanti versino in condizione di effettivo bisogno, siano o meno membri della Fondazione stessa.
Il patrimonio economico è di inalienabile proprietà destinata alle attività della Fondazione per l'Ecospiritualità e non può essere venduto a terzi.

d. Il Patrimonio economico riguarda solamente la proprietà di quanto acquisito per donazione o di quanto acquistato a nome della Fondazione.
Le entrate della Fondazione che costituiscono il Patrimonio possono derivare da:

I. versamenti effettuati da tutti i soggetti che aderiscono alla Fondazione;
II. redditi prodotti dal patrimonio della Fondazione e gestiti dal Consiglio;
III. qualsiasi introito realizzato durante lo svolgimento delle attività promosse dal Consiglio.

Le proprietà in essere o acquisite nel corso dell'adesione alla Fondazione da parte delle Comunità tradizionali rimangono di assoluta competenza di queste stesse.

e. La Fondazione, per il raggiungimento dei propri scopi sociali, necessariamente coerenti con i principi della stessa, potrà compiere tutte le operazioni mobiliari, immobiliari e finanziarie che riterrà opportune.

f. Gli Associati receduti, esclusi o che comunque abbiano cessato di appartenere alla Fondazione per l'Ecospiritualità non possono vantare diritto sui contributi versati ne' hanno alcun diritto sul patrimonio della Fondazione stessa.

g. La quota di versamento minimo da effettuare al momento dell'adesione alla Fondazione è fissata annualmente dal Consiglio; mentre non vi sono norme e vincoli particolari per gli eventuali ulteriori versamenti che gli associati vorranno effettuare nel corso della loro adesione alla Fondazione stessa, in quanto considerati a fondo perduto.

h. Gli Associati receduti, esclusi o che comunque abbiano cessato di appartenere alla Fondazione non possono ripetere i contributi versati ne' hanno alcun diritto sul patrimonio della Fondazione stessa.

2. Bilanci.

a. Il bilancio comprende l'esercizio sociale delle attività gestite dal Consiglio dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno.
Per ciascun esercizio è prevista la redazione di un bilancio consuntivo e eventualmente all'occorrenza preventivo.

b. Il Consiglio è convocato entro il 30 settembre di ciascun anno per la predisposizione del bilancio preventivo ed entro il 31 dicembre deve sottoporlo all'approvazione dell'Assemblea dei Soci quando lo stesso si renda necessario. La redazione del bilancio consuntivo relativo all'anno precedente spetta al Consiglio il quale, entro il 30 aprile deve sottoporlo ad approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci.

c. I bilanci devono restare depositati presso la sede della Fondazione per i quindici giorni successivi alla loro approvazione, di modo che chiunque abbia motivato interesse alla loro lettura vi possa accedere.

d. Il bilancio prevede una distribuzione del residuo attivo come segue:

I. destinazione del 10% come fondo di riserva;
II. utilizzo della rimanenza a disposizione di iniziative o acquisto delle attrezzature.

e. Per quanto riguarda gli eventuali utili o avanzi di gestione, essi vanno obbligatoriamente reimpiegati per i fini propri dell'attività della Fondazione, così come previsto dal presente statuto, e non possono in alcun caso essere distribuiti tra gli associati appartenenti alla Fondazione stessa, a meno che la distribuzione non sia imposta per legge o sia effettuata a favore di altre Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, che fanno parte della stessa struttura, in osservanza del disposto di cui alla lett. dì comma 1, del D. Lgs. 4 dicembre 1997 n. 460.

3. Organi di tutela statutaria.

a. Ogni Comunità tradizionale è competente in prima istanza per i problemi che si verificano al suo interno, gli interessati alle sanzioni possono richiedere istanza al Consiglio. Il Consiglio è competente per i problemi di carattere generale della Fondazione e in seconda istanza per ciò che riguarda l'attività delle Comunità tradizionali.

b. Gli Associati che per ragioni straordinarie non sono membri di alcuna Comunità tradizionale hanno facoltà di rivolgersi al Consiglio, o sono chiamati in giudizio dallo stesso, in unica istanza.

c. In proporzione alla gravità della inadempienza al presente Statuto sono applicabili le sanzioni disciplinari previste dal presente Statuto.

d. Il Socio sanzionato che si trovi in disaccordo con la sanzione comminata dal Consiglio può ricorrere dinanzi al Collegio Arbitrale e chiedere la sospensione o la modifica del provvedimento.

4. Modifiche allo Statuto.

La decisione di modifica dello Statuto è considerata su proposta motivata del Consiglio e deve essere presa in sede di Assemblea dei Soci all'unanimità e con la presenza di almeno i 3/4 dei soci aventi diritto al voto.

5. Estinzione della Fondazione.

a. La Fondazione ha durata illimitata. Si estingue su proposta motivata del Consiglio con decisione presa in sede di Assemblea dei Soci all'unanimità e con la presenza di almeno i 4/5 dei soci aventi diritto al voto per le seguenti cause:

I. quando tutti gli associati lo decidano all'unanimità;
II. quando tutti gli associati siano venuti a mancare;
III. per tutte le altre cause che nel corso della vita della Fondazione saranno inserite nel presente statuto.

b. In caso di scioglimento la Fondazione devolve il proprio patrimonio ad altre Organizzazioni non lucrative di utilità sociale oppure a fini di pubblica utilità, sentito l'organismo di controllo di cui all'articolo 3, comma 190 della Legge 23 dicembre 1996 n.662, salvo diversa destinazione imposta dalla legge.

6. Il Collegio Arbitrale.

a. Nel caso in cui sussista una controversia per fatti avvenuti nell'ambito dell'attività della Fondazione per l'Ecospiritualità la cui soluzione decretata dai previsti Organi di Garanzia Statutaria non sia riconosciuta valida dalle parti in causa, la risoluzione definitiva e' affidata ad un Collegio Arbitrale secondo la normativa prevista dal Codice di procedura civile, Art. da 806 a 831.
Il Collegio arbitrale sarà composto da un membro nominato da ciascuna parte in lite e da un membro nominato dall'Organo di Garanzia Statutaria interessato che ne diviene il naturale Presidente di collegio.
Ciascun membro può opporsi alla nomina del membro indicato dagli Organi di Garanzia Statutaria che in questo caso è tenuto ad indicarne un altro.
Se nemmeno questo secondo membro viene accettato ne viene indicato ancora un terzo.
Qualora nessuno dei tre membri indicati venga accettato le parti interessate potranno rivolgersi all'Autorità Giudiziaria ordinaria.
Qualora le parti in lite accettino il membro designato dagli Organi di Garanzia Statutaria la decisione adottata dal Collegio Arbitrale avrà efficacia di lodo arbitrale.
Tutti i membri del Collegio Arbitrale devono essere scelti tra i membri della Fondazione.

b. Per quanto non previsto dallo Statuto, decide l'Assemblea dei Soci ai sensi del codice civile delle leggi vigenti.