UNITED NATIONS
WORKING GROUP ON INDIGENOUS POPULATIONS
24th Session, Geneva 31 July to 4 August 2006


Signor Presidente,

Sono rappresentante della Apache Survival Coalition e sono qui su incarico di Ola Cassadore, Presidente dell'Apache Survival Coalition.
Da molti anni, in occasione del Working Group on Indigenous Populations, la Apache Survival Coalition chiede aiuto per difendere Mount Graham, il massimo luogo sacro degli Apache, profanato e minacciato dalla costruzione di un contestato osservatorio astronomico internazionale.
Anche in questa sede ci appelliamo contro la violazione di un luogo sacro e dei diritti religiosi del Popolo Apache. Nonostante gli Apache protestino da 16 anni, nonostante i numerosi appelli e il sostegno delle organizzazioni indigene e non indigene di tutto il mondo, Mount Graham continua ad essere profanato e minacciato, e gli Apache continuano ad essere privati del loro luogo sacro.
Noi riteniamo che l'identità dei Popoli nativi sia basata sulla loro conoscenza tradizionale. In queste radici essi trovano riferimento per la loro storia e la loro spiritualità. Senza queste radici è inevitabile che l'eredità dei Popoli naturali scompaia, creando grave danno per gli individui.
Mount Graham, conosciuto dagli Apache con il nome di Dzill Nchaa Si'An, ha un ruolo fondamentale nella conoscenza tradizionale di questo Popolo. Sin dai primordi è il loro massimo luogo sacro. Per gli Apache è un riferimento spirituale e terapeutico. Su questa montagna trovano le erbe, le acque e le piante per praticare la loro terapeutica. È stato sempre usato dagli Apache per i loro riti collettivi e per le loro preghiere individuali, ragione per cui è fondamentale per la cultura e la religione degli Apache.
Ma questo sacro monte è minacciato dalla costruzione di un osservatorio astronomico internazionale a cui partecipano, insieme all'Università dell'Arizona, anche il Vaticano e l'Osservatorio di Arcetri, finanziato dal governo italiano.
Mount Graham era nei confini della riserva Apache, ma nel 1873 la montagna fu loro strappata via da un ordine esecutivo. La montagna è stata indisturbata finchè l'Università dell'Arizona non iniziò ad intervenire sul suo suolo per realizzare l'osservatorio.
Il progetto prevedeva la costruzione di 7 telescopi. Due telescopi sono già stati costruiti e un terzo, destinato a diventare uno dei più grandi e perfezionati del mondo, è stato inaugurato nell'ottobre 2004.
Questo sviluppo totalmente illecito è stato contestato dagli Apache sin da quando essi sono venuti a conoscenza del progetto, circa sedici anni fa. Sono state organizzate manifestazioni di opposizione al progetto ancora prima che un singolo albero fosse abbattuto o una mina fosse fatta esplodere.
A fianco della Apache Survival Coalition, guidata da Ola Cassadore, si è sollevata una protesta internazionale che ha unito Tribù indiane e organizzazioni non governative da tutto il mondo. Tuttavia il progetto non è stato fermato. I partner lo hanno portato avanti nonostante queste opposizioni e nonostante la legge di preservazione dei siti storici, appellandosi a delle esenzioni che il Congresso aveva votato in passato, e seppellendo altre importanti legislazioni.
La montagna, che per gli Apache è un elemento vivo e vitale, in questi anni è stata sottoposta a seri danneggiamenti, disboscazioni, esplosione di mine per le fondamenta dell'osservatorio. Un grande solco che la attraversa verticalmente è stato creato per l'installazione della linea elettrica, ed ora è anche stata installata una grande torre contenente le apparecchiature a radiazione microonde per il Large Binocular Telescope.
La Apache Survival Coalition ha fondato un comitato chiamato Western Apache, in cui ha riunito tutte le tribù Apache dell'Ovest. Queste Tribù si sono schierate a fianco degli Apache San Carlos per proteggere Mount Graham e nell'ottobre scorso si sono incontrate per la seconda volta in Arizona con lo Special Rapporteur Rodolfo Stavenhagen per illustrargli i motivi della loro protesta.
I Western Apache in questi ultimi anni hanno incontrato molte volte la Forest Service per ottenere l'iscrizione della montagna al National Register of Western Apache Historic Places and Cultural Property, data la sua fondamentale importanza religiosa. La richiesta era conforme ai provvedimenti del National Historic Preservation Act.
L'Università dell'Arizona e la Forest Service hanno proposto agli Apache un accordo, chiamato Memorandum of Agreement, ma gli Apache non lo hanno firmato in quanto al momento non ci sono accordi con gli Apache, nonostante le versioni diverse che danno i partner del progetto. Non è stato raggiunto nessun accordo e mai nessun Apache darà la sua approvazione per questo progetto.
22 Università tra le massime autorità nel campo dell astronomia, fondate dall'Optical Astronomy Observatories, incluse la California Institute of Technologie, Harvard, The Massachussets Institute of Technology e Yale, hanno abbandonato il progetto per motivi culturali, ambientali, e soprattutto dopo i rapporti che indicavano la scarsa visibilità del sito, inadatto per rilevazioni astronomiche.
Oggi una scatola di metallo alta 14 piani, costruita per ospitare il Large Binocular Telescope, sovrasta la foresta di Emerald Peak e si vede sia dalla riserva San Carlos che da quella di White Mountains.
Il Large Binocular Telescope doveva essere completato nell'ottobre del 1992. Ma LBT si porta addosso un ritardo di 14 anni che è segnato dalla protesta internazionale, dai fallimenti tecnologici e da varie e parecchie modifiche attuate al telescopio per compensare le condizioni di scarsa visibilità del sito. Infatti Mount Graham, che ha una umidità elevata, è soggetto a turbolenza atmosferica rilevante.
Nonostante le notizie diffuse sulle clamorose scoperte dell'LBT, la verità e ben diversa. Il telescopio non è ancora completato e sembre che passerà almeno un altro anno prima che si possa utilizzare. Le false notizie messe in circolazione servano ad accreditare l'osservatorio.
Queste le parole di Ola Cassadore:
"Mia nonna era spiritualmente molto forte, secondo la via Apache, e usava darmi i suoi insegnamenti nel buio della notte, sulla nostra montagna sacra, Mount Graham. Mi diceva che non dovevo avere paura perché questa era la nostra terra, il nostro posto, perché noi siamo parte di questa terra e di tutte le cose che stanno su questa montagna, e così siamo protetti.
Quando gli Anziani Apache mi parlarono per la prima volta del progetto della costruzione dell'osservatorio astronomico su Mount Graham è molto doloroso. Le lacrime hanno cominciato a scorrere dai loro occhi mentre mi raccontavano del fatto che Mount Graham è una montagna sacra e che loro non volevano che fosse distrutta. E' stato in quel momento che ho deciso di oppormi al progetto. Rimane molto da fare ancora per Mount Graham ma noi andiamo avanti a lottare."
Questi 16 anni di lotta da parte degli Apache e di molte persone attorno al mondo che si sono impegnate a difendere Mount Graham non devono essere vanificati. 16 anni di frustrazioni, in cui Ola e la sua gente hanno viaggiato per migliaia di miglia, pregato e versato lacrime per la loro montagna spirituale. Ma non si sono mai arresi. Ola ha continuato ad informare i non-indiani che la loro montagna è, secondo le parole di Ola, "una manifestazione dinamica del potere spirituale e non potrà mai essere conquistata né distrutta".
La violazione di un luogo sacro dei Popoli indigeni è una minaccia per la sopravvivenza della loro identità. Riteniamo che ogni Popolo abbia il diritto di conservare le sue tradizioni e le sue credenze religiose.
Chiediamo a questa Assemblea che ci aiuti a tutelare i diritti religiosi del Popolo Apache e a difendere la loro montagna sacra.

Grazie, Signor Presidente.


Rosalba Nattero
Vice Presidente della Ecospirituality Foundation

Rappresentante:
- dell'Apache Survival Coalition, Arizona
- della Wiran Aboriginal Corporation, Australia
- della Comunità tradizionale Bretone "Menhirs Libres", Francia
- della Confrérie Mbog-Parlement, Cameroun
- dell'United Confederation of Taino People, Caribbean