UNITED NATIONS
PERMANENT FORUM ON INDIGENOUS ISSUES
Seventh Session - New York, 21 April-2 May 2008


Grazie Signor Presidente.

La nostra organizzazione, Ecospirituality Foundation ha come obiettivo principale la tutela della conoscenza tradizionale e dei luoghi sacri dei IP.
La Ecospirituality Foundation è rappresentante di sei comunità indigene e questo appello è fatto a nome delle Comunità di IP che rappresentiamo, sottoposte a violazioni dei diritti spirituali degli IP.
Le Comunità che rappresentiamo evidenziano casi emblematici di violazione dei diritti spirituali dei Popoli indigeni.

Il primo caso riguarda gli Apache San Carlos, Arizona.
Su incarico di Ola Cassadore, Presidente dell'Apache Survival Coalition, chiediamo aiuto per difendere Mount Graham, il massimo luogo sacro degli Apache, profanato e minacciato dalla costruzione di un contestato osservatorio astronomico internazionale.
Nonostante gli Apache protestino da 18 anni, nonostante i numerosi appelli e il sostegno delle organizzazioni indigene e non indigene di tutto il mondo, Mount Graham continua ad essere profanato e minacciato, e gli Apache continuano ad essere privati del loro luogo sacro.
La montagna sacra degli Apache continua ad essere profanata e minacciata dalla costruzione di un osservatorio astronomico internazionale a cui partecipano, insieme all'Università dell'Arizona, anche il Vaticano e l'Osservatorio di Arcetri, finanziato dal governo italiano.
Tutte le tribù Apache dell'Ovest si sono unite in questa protesta e in questi ultimi anni hanno incontrato molte volte la Forest Service per ottenere l'iscrizione della montagna al National Register of Historic Places, data la sua fondamentale importanza religiosa. Ma Mount Graham non è stato mai iscritto al Registro nonostante abbia tutti requisiti necessari. La montagna sacra degli Apache continua ad essere profanata e gli Apache continuano ad essere esclusi dal loro massimo luogo spirituale.

Il secondo caso che presentiamo riguarda la Nazione Wamba Wamba che raduna tutti i Clan del Nord-Ovest dell'Australia. Gary Murray, presidente della Wiran Aboriginal Corporation e della Nazione Wamba Wamba, è da anni promotore di un'azione di recupero delle spoglie degli antenati Wamba Wamba, sparsi per i musei di tutto il mondo. Molte di queste spoglie non sono ancora state ottenute e la Nazione Wamba Wamba reclama i suoi defunti.

Un altro caso emblematico che vogliamo portare all'attenzione di questa assemblea è quello del Popolo Bassa del Camerun. Su incarico del suo portavoce, Samuel Brice Tjomb, portiamo l'appello delle 12 tribù della montagna Ngog-Lituba affinchè il Popolo Bassa possa essere aiutato a difendere il suo massimo luogo sacro ed esercitare liberamente i suoi diritti spirituali e culturali.
Il Popolo Bassa denuncia le profanazioni della montagna sacra NGOG-LITUBA, santuario naturale e spirituale del popolo Bassa, perpetrate dalla Chiesa Cattolica Romana, la cui ambizione è di fare di questo importante luogo di pellegrinaggio, culla delle dodici tribù Bassa, una sua proprietà fondiaria grazie al suo monopolio in Camerun, paese laico. In questo modo si spiega la sistemazione da più di dieci anni di una croce e di una statua della Vergine Maria in cima alla montagna. Si appella inoltre per la restituzione al Camerun delle vestigia mistiche e del patrimonio tradizionale della spiritualità del popolo Bassa, trattenuti nei musei europei dall'epoca della colonizzazione del Camerun da parte di Francia, Germania e Gran Bretagna.

L'ultimo caso che vogliamo portare a conoscenza di questa assemblea riguarda una comunità indigena europea che è oggi impedita nell'esercizio nella sua libera identità spirituale e chiede di essere aiutata.
Anche sul continente europeo, prima che i poteri storici li cancellassero, si sono manifestati Indigenous peoples che possedevano una loro tradizione sostanzialmente simile a quelle degli altri Indigenous peoples del resto del pianeta.
In Francia, a Carnac (Bretagna), si sta manifestando il caso di una di queste comunità tradizionali che oggi è impedita nell'esercizio nella sua libera identità spirituale e chiede di essere aiutata.
Il complesso megalitico di Carnac, luogo sacro per la comunità Bretone, da oltre 17 anni è stato recintato dal governo per essere trasformato in un museo, togliendo alla comunità Bretone il libero accesso al suo luogo spirituale.
Siamo stati incaricati da Céline Mary, presidente dell'organizzazione Mehirs Libres, di appellarci affinchè questa comunità autoctona possa continuare ad usare come riferimento spirituale il complesso megalitico di Carnac, così come aveva fatto da tempi immemorabili, fino al 1990.

La violazione di un luogo sacro dei Popoli indigeni è una minaccia per la sopravvivenza della loro identità. Riteniamo che ogni Popolo abbia il diritto di conservare le sue tradizioni e le sue credenze religiose.
Noi riteniamo che l'identità dei Popoli nativi sia basata sulla loro conoscenza tradizionale. In queste radici essi trovano riferimento per la loro storia e la loro spiritualità. Senza queste radici è inevitabile che l'eredità dei Popoli naturali scompaia e con essa scompaia anche l'identità dei IP.

Grazie Sig. Presidente.
Grazie a tutti per aver ascoltato questo appello.


Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro

Rappresentanti:
Apache Survival Coalition - Arizona
Wiran Aboriginal Corporation - Australia
Comunità tradizionale "Menhirs Libres" - Bretagna
Popolo Bassa - Camerun
United Confederation of Taìno People
ONG "Ensemble Allons dans la Paix" - Benin