DOSSIER MOUNT GRAHAM
La lotta degli Apache per la difesa della loro montagna sacra

Il luogo

Il Monte Graham e’ una delle cime piu’ alte dell’Arizona (m.3200) e si trova non lontano da Phoenix e Tucson, nei pressi della Riserva Apache San Carlos. Il nome apache e’ “Dzil Nchaa Si An”, la Grande Montagna Seduta, che riflette la forma larga e appiattita in punta tipica di quel monte.
Mount Graham rappresenta un patrimonio unico di diversita’ biologica del Nord America, essendo uno dei rari ecosistemi inalterati nel deserto del Sud Ovest degli Stati Uniti e del Messico. Unico nel suo genere perche’ rappresenta l’ultimo esempio rimasto nella zona dell’habitat ecologico esistente nell’ultima glaciazione.
L’area possiede 5 delle 7 zone vegetali del nord America che vanno dalla vegetazione desertica alla foresta boreale. E’ anche presente un rarissimo tipo di pinacea a grosso fusto, la “Spruce Firs”.
Sulla montagna vive lo Scoiattolo Rosso di Mount Graham, una specie dichiarata a rischio di estinzione. La montagna ospita inoltre altre 17 specie endemiche di animali e vegetali.


La montagna sacra degli Apache

Mount Graham riveste da tempi immemorabili una funzione importante per la comunita’ Apache: e’ infatti considerato il loro massimo luogo sacro. Per gli Apache, Mount Graham e’ il tramite tra Wakan Tanka (il Grande Spirito) e la loro gente. Un luogo di culto e di guarigione: e’ qui infatti che i medicine-men Apache trovano le acque e le erbe per curare la loro gente, e’ qui che gli sciamani si formano interiormente, e’ qui che, come spiega il medicine-man Apache Franklin Stanley, il Grande Spirito insegna ai medicine-men come acquisire il loro potere, e li aiuta a trovare erbe, acque e piante per le loro azioni terapeutiche.
La montagna e’ sempre stata usata dagli Apache per cerimonie religiose collettive e per pratiche spirituali individuali. Ha quindi un ruolo centrale e fondamentale nella cultura e nella religiosita’ Apache.


L’osservatorio astronomico contestato

Dal 1984 il luogo sacro degli Apache e’ in pericolo. Da quando cioe’ l’Universita’ dell’Arizona ha deciso di costruire un osservatorio astronomico sul monte Graham che prevede la costruzione di 18 telescopi, successivamente ridotti a 7, sulla cima della montagna, di cui 2 sono gia’ stati costruiti.
L’impatto del progetto e’ devastante per l’ambiente e per la cultura Apache.
Una vasta zona sulla sommita’ della montagna (quella considerata piu’ sacra) e’ stata chiusa agli Apache. Dal punto di vista della cultura Apache, il progetto viola la loro liberta’ religiosa ed e’ una minaccia per l’unita’ della comunita’.
La scelta di Mount Graham e’ soprattutto legata a motivazioni economiche data la sua vicinanza alle strutture dell’Universita’ dell’Arizona.


Il coinvolgimento dell’Italia e del Vaticano nel progetto

L’Italia partecipa al progetto con due sponsor, l’Osservatorio di Arcetri e la Specola Vaticana. Il telescopio della Specola Vaticana è l'unico finora in funzione. In risposta agli appelli degli Apache il Vaticano ha dichiarato che il luogo non ha caratteristiche di sacralità.
L’Osservatorio di Arcetri e’ direttamente coinvolto nella costruzione del piu’ importante dei telescopi, chiamato “Large Binocular Telescope” (LBT), che sara’ il piu’ grande telescopio ottico del Nord.


La posizione del Vaticano

Il 25 Maggio 1992 il Direttore dell’Osservatorio vaticano Coyne attacca le tradizioni Apache. In una lettera al Working Group for Indigenous Peoples di Amsterdam, Padre Coyne include un documento in cui dichiara che “le credenze Apache sono un tipo di religiosità che deve essere soppressa con tutte le forze che possiamo radunare”.
La sua dichiarazione fa parte di un documento intitolato “Riflessioni Personali sulla Natura del Sacro” in cui Padre Coyne si appella a tale soppressione perchè dice perchè gli Apache San Carlos “non hanno fornito argomenti ragionevoli sul carattere sacro di Mount Graham”.


La lotta degli Apache

Dal 1990 la Nazione Apache sta lottando con ogni mezzo per fermare il progetto. Il Consiglio Tribale degli Apache San Carlos ha emesso piu’ volte risoluzioni ufficiali contro l’osservatorio in costruzione, considerato una vera e propria dissacrazione. Oltre alle altre nazioni Apache, molte altre nazioni native hanno sottoscritto le risoluzioni del Consiglio Tribale.
Il maggior movimento in difesa della montagna sacra e’ la Apache Survival Coalition, fondato da Ola Cassadore e supportato dal Consiglio Tribale degli Apache San Carlos.
Ola Cassadore, sorella del grande Apache e leader tradizionale Philip Cassadore, e’ stata incaricata dal fratello di proteggere la montagna, quando ancora non esisteva il progetto. Ola Cassadore, insieme al marito Mike Davis, porta avanti la sua missione supportata dai medicine-men Apache e dal Consiglio Tribale.


Il sostegno agli Apache

Al fianco degli Apache si sono schierati numerosi consigli Tribali e movimenti di popoli nativi tra cui: l’International Indian Treaty Council, il National Congress of American Indian, l’American Indian Religious Freedom Coalition, la Tribu’ dei Tohono O’ Odham, e molte altre Tribu’.
Moltissimi movimenti ambientalisti e per la difesa dei diritti umani da tutto il mondo si sono associati alla lotta, tra cui: la Society for Conservation Biology, Amnesty International, il National Council of Church, la Sierra Club Legal Defense Found, la National Audubon Society, la Human Society of the U.S., la Save American’s Forest, la Defenders of Wildlife, la Environment Student Action Coalition.
50 astronomi delle maggiori universita’ inglesi hanno firmato un appello per la difesa di Mt. Graham.
Molti degli sponsor del progetto si sono ritirati o si stanno ritirando, vista la strenua opposizione degli Apache e considerata la scarsa visibilita’ del luogo. Tra questi uno dei maggiorni, il Max Plank Institute (Germania). Rimangono invece gli sponsor italiani, ovvero l’osservatorio di Arcetri e la Specola Vaticana.


La lotta in Italia

Nel 1993 Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro, promotori della Ecospirituality Foundation e dell’Associazione Culturale Grotta di Merlino, dopo numerosi contatti in Arizona con Ola Cassadore e Mike Davis, promuovono una campagna a favore di Mount Graham in tutta Italia a seguito della quale si formano numerosi gruppi di sostegno, tra cui: Acli, Amici della Terra, Arci, Greenpeace Italia, Legambiente, Lega Anti Vivisezione, Survival Italia, Wilderness Italia, WWF Italia.
Negli ultimi dieci anni numerose delegazioni di Apache sono venute in Italia per chiedere al governo di bloccare i fondi per Mt. Graham. Nel 1992 una delegazione fu ricevuta da Oscar Luigi Scalfaro. In precedenza una delegazione fu incontrata dal Presidente Cossiga. Nel 1998 un’altra delegazione fu ricevuta dal Presidente della Camera On. Luciano Violante. Nel 1999 una delegazione Apache incontra numerose personalita’ politiche italiane, tra cui l’On. Mussi, l’On. Cento, i Sen. Manconi e Toia.
Nel 1997 e’ stata presentata al Parlamento italiano una proposta di legge da parte dell’On. Cento in cui si chiede che vengano sospesi i fondi per il finanziamento degli sponsor italiani.
Nel 1998 i lavoratori dell’Ansaldo, l’azienda destinata alla costruzione della meccanica del telescopio di Arcetri, entrano in sciopero dichiarando obiezione di coscienza.


Gli ultimi avvenimenti

Nel mese di giugno 2001 Ola Cassadore, Portavoce ufficiale del Consiglio Tribale degli Apache San Carlos e Presidente della Apache Survival Coalition, con il marito Mike Davis, Executive Director della Apache Survival Coalition, è ospite della Ecospirituality Foundation rimanendo per due settimane in Italia.
La loro visita ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico italiano sul loro problema e di incontrarsi con varie personalità politiche per chiedere il blocco dei fondi destinati all'osservatorio. Sono state mobilitate tutte le forze a sostegno della loro causa e sono avvenuti importanti incontri con un ampio ventaglio di forze politiche italiane.
A Roma Ola Cassadore e la sua delegazione incontrano politici e sindacalisti, nonché organizzazioni umanitarie. Tra i primi: Sergio Cofferati della CGIL, Grazia Francescato dei Verdi, l'onorevole Rizzo, il senatore Marino, il Ministro Vinci-Gigliucci del Ministero degli Esteri. Tra le seconde: Amnesty International Italia.
Il 21 giugno 2001 la Provincia di Roma ospita la delegazione Apache per una conferenza stampa nella sua sede e il Presidente Moffa ha provveduto a far conoscere il caso presso le autorità interessate. Successivamente, il 19 luglio dello stesso anno, il Consiglio della Provincia di Roma ha votato all'unanimità un ordine del giorno in difesa di Mount Graham.
In Piemonte, la delegazione Apache viene ricevuta ufficialmente dalla Regione, dalla Provincia e dalla Città di Torino. Due Comuni, Venaria Reale e Collegno, a seguito della visita degli Apache, firmano una Risoluzione in supporto alla loro lotta e molti altri, sotto il loro stimolo, stanno seguendo lo stesso esempio.

A seguito della visita di Ola Cassadore in Italia si attivano una serie di iniziative politiche a favore di Mount Graham: nel luglio 2001 Armando Cossutta, membro dell'Europarlamento, presenta una interrogazione al Parlamento Europeo per chiedere chiarimenti sul coinvolgimento dell'Europa al progetto.
Il 6 giugno 2001 il Senatore Luigi Marino dei Comunisti Italiani presenta una interpellanza al governo sollecitando che venga rispettata la cultura e la religiosità degli Apache.
Il 19 settembre 2001 l'on. Paolo Cento presenta alla Camera una nuova mozione, firmata da 35 deputati di tutti i Gruppi, in cui si chiede al Governo il blocco dei fondi destinati all'osservatorio. La mozione viene messa all'ordine del giorno il 28 gennaio 2002 e la discussione è ancora aperta.

Nel luglio 2002 una delegazione della Ecospirituality Foundation partecipa alla Commissione per i Diritti Umani di Ginevra dedicata ai Popoli indigeni. Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro, in veste di portavoci di Ola Cassadore, leggono due appelli in cui portano a conoscenza della Commissione la situazione di Mount Graham.
Negli anni successivi, Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro presentano numerosi appelli all'ONU di Ginevra e di New York richiedendo la tutela dei diritti degli Apache.

Il 29 aprile 2008 Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro incontrano il Rappresentante del Vaticano durante i lavori del "Permanent Forum on Indigenous Issues" dell'ONU di New York e avviano un contatto ufficiale che apre alla possibilità di un dialogo costruttivo tra gli Apache e il Vaticano.



A cura di Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro
Rappresentanti in Italia della Apache Survival Coalition

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Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro
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