SHAN magazine

un nuovo mondo culturale



Nel marzo 2007, nelle sale italiane è uscito il film "Shan, il cuore antico dei popoli naturali". Il regista è Stefano Milla e i protagonisti sono cinque musicisti: i componenti del gruppo LabGraal.
Un film non catalogabile, tra il documentario e la fiction, tra il fantasy e il musical, denso di simbolismi interpretabili a più livelli. Un film che già nel suo titolo esprime l'anima antica e immateriale dei Popoli della Terra.
Né il regista né i protagonisti, un anno fa, immaginavano che questo film avrebbe creato un nuovo genere cinematografico e soprattutto che avrebbe gettato le basi per un nuovo modo di fare cultura, divenendo ispiratore di eventi, iniziative, libri, fumetti, convegni, cineforum.
Anche la rivista che avete sotto gli occhi segue il filone di questo film particolare. Abbiamo la presunzione di voler creare un osservatorio da un punto di vista privilegiato: il mondo di "Shan".
"Shan" è l'antico nome che i druidi davano alla Natura, intesa come l'esistenza, depositaria di un grande mistero cosmico. Un concetto comune per tutti i Popoli naturali, quei popoli invisibili che conservano nelle loro tradizioni conoscenze millenarie. Un archetipo che vuol significare conoscenza, evoluzione, benessere, spiritualità, al di là di qualsiasi dogmatismo.
Nel creare questa rivista ci siamo ispirati a Shan e al messaggio che il film ha lanciato. Il film parla di spiritualità e di contatto diretto con la natura, delle antiche tradizioni apparentemente dimenticate, della leggendaria città di Rama, l'arcaico mito dei Nativi europei. Parla delle scienze dei Popoli naturali. Della necessità di difendere i luoghi sacri dei Nativi, dell'esigenza di tutelare gli animali, nostri fratelli su questo pianeta.
Da questo osservatorio, dal punto di vista di Shan, intendiamo proporre le tematiche a noi care per dare una continuità al messaggio del film e rendere "visibili" i mondi invisibili. Per approfondirli insieme a voi che ci leggete. Perchè non si perda il gusto di essere "ricercatori" in prima persona. Per non dimenticare. Mai.



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